La nuova sfida di Pianigiani "Portare FHapoel in Eurolega" Basket, l'ex et azzurro coach a Gerusalemme: "L'Italia è indietro" Portare l'Hapoel Gerusalemme in Eurolega e consolidare il brand del club. Gli obiettivi di Simone Pianigiani, coach della squadra della capitale israeliana, rivelano che l'ex et azzurro ed ex tecnico di Siena punta a restare a lungo a Gerusalemme. Lo incontriamo dopo l'ultima vittoria contro il Maccabi Tel Aviv nel Pais Arena, il modernissimo palasport dell'Hapoel in stile Nba voluto dal maggior azionista e presidente del club Ori Allon, imprenditore dell'hi-tech cresciuto in Israele e residente a New York. Il primo anno all'Hapoel Pianigiani lo descrive come «un'ap-passionante cavalcata in apnea. Abbiamo conquistato la Winner Cup, Supercoppa d'Israele, e in campionato vogliamo arrivare alle Final Four. Ma l'obiettivo di crescita era l'Eurocup e siamo arrivati in semifinale con il Valencia. Un grande risultato, che ci avvicina sempre di più a realizzare il sogno del presidente Allon e di tutti noi: entrare in Eurolega. Allon adesso ha una squadra che può rivaleggiare con il Maccabi Tel Aviv e l'Europa è la nuova frontiera del sogno, per restituire qualcosa di importante alla sua città: portare a giocare a Gerusalemme il Real Madrid, il Cska Mosca e tutte le altre big». Nessuna nostalgia Pianigiani è stato chiamato per questo, volevano un allenatore europeo di fama a cui piacessero le sfide. «Siamo partiti a settembre da "sfidanti" e ora la squadra è tra le prime 20 d'Europa. Mi hanno cercato per realizzare un sogno e dare forte impulso a un progetto. Nella mia vita ho vinto abbastanza, ma le vittorie sono solo parte del percorso e del mestiere. Per me era arrivato il momento di trovare una sfida appassionante, quindi ho azzerato tutto e sono ripartito». E con lui è ripartito anche Alessandro Gentile, l'ex capitano dell'Olimpia Milano, reduce da una stagione difficile, che Pianigiani aveva già allenato in Nazionale. Dopo le polemiche con Milano, Gentile ci aveva riprovato volando ad Atene, ma anche lì non era andata, così ha raggiunto l'ex et a Gerusalemme. «È normale che sia un giocatore discusso, come tutti i giocatori di talento, esposti all'attenzione mediatica sin da giovanissimi. Ale è un ragazzo semplice, ama la pallacanestro e ci mette passione. Forse Milano non era per lui il posto migliore per esprimersi. A Gerusalemme le sue esigenze si conciliano con quelle della squadra, che aveva bisogno di un jolly con la capacità di giocare in più ruoli. Nell'Hapoel può finire la stagione giocando e arrivare pronto per la Nazionale. Il fatto che ci conosciamo e abbiamo già lavorato assieme è un grande vantaggio per entrambi». La stella dalla Nba «L'acceleratore» per portare la squadra di Allon dritta all'obiettivo è Amar'e Stoude-mire, americano con 15 anni di Nba alle spalle, arrivato a Gerusalemme per le sue radici ebraiche: «Venendo qui ha deciso di confrontarsi con un basket diverso da quello del-l'Nba. Fare questa scelta a 35 anni non è facile e Amar'e l'ha fatta con grande coraggio e umiltà: agli allenamenti è il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene, con un giocatore di questo livello possiamo arrivare più velocemente alla meta». Del basket italiano Pianigiani non ha alcuna nostalgia e non vede nel proprio futuro un rientro in patria, se non per viverci a carriera conclusa. «La pallacanestro in Italia vive la congiuntura economica, non ci sono i budget di una volta, non si costruiscono più palazzetti dello sport, l'impiantistica sportiva è un grande problema. Ma in Italia c'è una vera cultura di pallacanestro e grandi allenatori. In un momento in cui non ci sono più i mecenati, come Benetton e Scavolini, bisogna trovare nuove forme per creare le condizioni economiche e garantire la crescita di questo sport nel Paese. Per me non vedo futuro professionale in Italia, voglio fare esperienze nuove, come ho fatto a Istanbul e sto facendo a Gerusalemme. Allenerò ancora qualche anno, poi tornerò in Italia, per viverci». 0 BYNC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI z ¦ * "!$$ 5 scudetti I giocatori dell'Hapoel Gerusalemme con il coach Simone Pianigiani, 47 anni, per 6 anni et degli azzurri, vincitore di 5 scudetti in Italia (più 1 revocato) con Siena, una Coppa di Turchia (col Fenerbahce) e una Supercoppa israeliana (con l'Hapoel) Mi hanno voluto per realizzare un sogno, da coach ho vinto molto ma per me non conta solo il palmarès Gentile ha talento, normale sia discusso Ma qui può