Invimit, l'investimento sul palazzetto si può fare Sul tavolo tre condizioni Chiesta una squadra di livello, uno sponsor per il nome dell'impianto e un ritorno economico di almeno 300mila euro all'anno " Sfumata l'idea di un nuovo Palaeventi, che richiederebbe una somma impossibile da reperire, ovvero 12 o 14 milioni di euro, resta l'ipotesi di ampliamento per il PalaPentassuglia di Brindisi. E tra le possibilità valutate dall'amministrazione, come reso noto nei giorni scorsi, c'è anche quella dell'investimento da parte dell'Invimit, grazie ad un apposito fondo. Ma siccome si tratta di un'azienda dello Stato, l'investimento non può essere a perdere. Al contrario, deve avere un ritorno che sia almeno del 5 per cento. Decisamente più basso di quello che richiederebbe un privato, certo, ma comunque un guadagno ci deve essere. E per esserci, sono tre le condizioni necessarie, assodato che l'investimento per un palazzetto da realizzare ex novo non sarebbe economicamente sostenibile. Innanzitutto, ed è una delle cose apertamente richieste dalla sindaca Angela Carniccio, la società, ovvero la New Basket Brindisi, dovrebbe dare almeno una minima garanzia di avere intenzione di mantenere la pallacanestro brindisina allo stesso liveUo per i prossimi anni. Cosa per la quale servono fondi e, soprattutto, uno sponsor forte. Ma per il momento, da Enel -fino ad oggi era quello il nome sulle maglie dei giocatori - non sono arrivate notizie rispetto al rinnovo del contratto, in scadenza a fine giugno. In questo modo, infatti, l'In- vimit si garantirebbe un'entrata capace almeno di pareggiare le spese di gestione deh'impianto, che vanno dalle pulizie, alla manutenzione, al riscaldamento e quant'altro. Spese che ammontano a circa lOOmila euro l'anno, a fronte di un pagamento da parte della società di 90mila euro. Pareggiate le spese, però, all' Invimit servirebbero almeno altri 200mila euro all'anno per considerare redditizio l'investimento. Da dove arriverebbero, quindi, quei soldi? Servirebbe innanzitutto che una grande azienda, verosimilmente ma non necessariamente l'Enel, disposta a spendere per rinominare il palazzetto. Un po' come accade a Milano per il "Medio-lanum Forum" o a Bologna per la "Unipol Arena". Questo, tra l'altro, non succede solo nel basket ma soprattutto non solo con le grandi squadre. Basti pensare alla "Dacia Arena", ex stadio Friuli, dove gioca la squadra di calcio dell'Udinese o al "Mapei Stadium" dove gioca, invece, il Sassuolo. Ma non di solo sport può vivere un palazzetto. Che quindi dovrebbe ospitare anche eventi di altro tipo. Ed è questa, infatti, la terza ed ultima condizione che permetterebbe all' Invimit di investire 4 o 5 milioni di euro per l'ampliamento del PalaPentassuglia: un'azienda che si occupi di organizzazione di eventi che sia in grado di prenotare la struttura almeno per dieci o quindici date in un anno, portando al suo intemo concer- ti o altri eventi simili. Considerando però un limite da non sottovalutare: in caso di concerti una parte delle gradinate, in particolare quella alle spalle del palco, non potrebbe essere utilizzata. Il che significa perdere circa 1.200 posti a sedere, una parte dei quali recuperabile grazie ai posti sul parquet. A queste condizioni, l'Invimit potrebbe ritenere conveniente investire sull'ampliamento del PalaPentassuglia. Non, come detto, sulla costruzione di un nuovo Palaeventi, che richiederebbe un ritorno annuo da almeno 600mila euro, allo stato attuale inimmaginabile. L'altra alternativa, come spiegato dalla sindaca nei giorni scorsi, è quella di un mutuo attraverso il credito sportivo. «Ritengo - conferma la prima cittadina - che queste siano le due uniche opzioni percorribili: o un investitore privato, come l'Invimit, in grado di mettere insieme un piano finanziario di gestione che sia sostenibile o un mutuo. Non abbiamo altre chance. Essendo, comunque, un investimento importante ma soprattutto un argomento che riguarda l'intera città, ribadisco che vogho condividere con tutti la scelta sul da farsi. Quella di impegnarci in un investimento così importante non è una scelta che possiamo fare senza approfondimento e condivisione. Ovviamente, coinvolgendo la squadra ed avendo dalla società la garanzia della qualità dell'impegno per i prossimi anni». F.R.P. Accanto, l'interno del palazzetto Elio Pentassuglia di Brindisi dopo l'ultimo ampliamento, che risale ormai a diversi anni fa. A sinistra, invece, il rendering di uno dei progetti per il nuovo Palaeventi. La realizzazione di una nuova struttura, tuttavia, sembra ormai sfumata definitivemente. I fondi messi da parte dall'amministrazione Mennitti, infatti, sono stati utilizzati per fini differenti da tre amministrazioni consecutive (due delle quali commissariali). Neanche l'Invimit sarebbe in grad