CONSULTI NVEST VERSO LA SALVEZZA ROTNEI CLARK E «MI TROVO BENE CON THORNTON: CI POSSIAMO SCAMBIARE I RUOLI, CREANDO PROBLEMI ALLE DIFESE» IL personaggio del giorno Vuelle, è rinato l'entusiamo la miccia l'ha riaccesa Clarke «Ma non è solo merito mio» FELICITA E' decollato l'areoplanino 'australiano* ¦ Pesaro MAI, in questa stagione, la Vuelle aveva messo in fila due vittorie. Per cui l'entusiasmo appena acceso da un successo si era sempre spento la settimana dopo. Stavolta non è così. E si sente. L'ambiente è galvanizzato come mai era stato in questa stagione, anche se l'obiettivo salvezza non è ancora raggiunto. Ma mentre durante l'annata è stata dura accettare di abbassare l'asticella delle ambizioni, adesso la gente ha cambiato atteggiamento nei confronto della squadra. Ed è innegabile che molta di questa trasformazione sia legata a Rotnei Clarke: un personaggio solare, che ha contagiato con la sua positività e col suo desiderio sia i compagni che i tifosi. Perché poi, oltre a questo, ha anche notevoli doti tecniche a dispetto di un fisico che non sembra disegnato proprio per giocare a pallacanestro. Ma che nelle mani, e soprattutto nella testa, ha invece tutto per poterlo fare e fare bene. «Quando sono venuto qui sapevo la situazione che avrei trovato, che ci sarebbe stato bisogno di accendere qualcosa. Ma il fatto che abbiamo iniziato a vincere non è solo merito mio - si schermisce Rotnei -, è di tutti, anche del club e dell'organizzazione che ci supporta sempre, ogni giorno». UN TALENTO che ci insegna una cosa: mai giudica- re un giocatore dall'ultimo campionato disputato. Così come Jarrod Jones ha stupito tutti perché una perla del genere era 'dispersa' in Ungheria, quando Clarke fu ingaggiato qualcuno era perplesso perché arrivava dall'Australia: «Ma guardate che in Australia ci sono tanti buoni giocatori sottostimati - sottolinea 'Rot' - e soprattutto si tratta di un campionato dove il livello di atletismo è anche superiore a quello dell'Italia. Qua però il livello tecnico è più interessante, mi piace. Ma non sono sorpreso, sono anni che ne parlo con cestisti che avevano giocato da voi, ero informato». Forse non ha trovato proprio un play puro, ma con lui la Vuelle ha trovato almeno un organizzatore, che ha visuale di gioco, sa dove sono posizionati i compagni e guarda loro, prima di attaccare: «In realtà in Australia ho giocato solo da play per tutto l'anno. E anche al college, dove mi allenava l'attuale coach dei Boston Celtics - ricorda - che mi ha insegnato tanto per giocare in quella posizione. Comunque, qui mi trovo bene al fianco di Marcus Thornton, perché insieme possiamo andare ad occupare in frangenti