Basket Serie A Tolta dal contratto dell'allenatore che ha trascinato il club fuori dalla zona calda, la clausola di uscita a favore della società Varese blinda Caja: «Un riconoscimento per il suo lavoro» ¦ Varese «ERA DOVEROSO, da parte della società, riconoscere in maniera tangibile il lavoro che Attilio Caja (nella foto) ha fatto da quando è arrivato sulla panchina di Varese» dice Toto Bulgheroni. Il consigliere della Pallacanestro Varese, nonché campione intercontinentale con la maglia della Grande Ignis nel 1970, si dice soddisfatto per la decisione presa dal Consiglio di amministrazione della società di piazza Monte Grappa, di eliminare la clausola di uscita dal contratto che lega il club biancorosso al coach pavese: «Insieme al Consiglio di Amministrazione della Pallacanestro Varese e a Claudio Coldebella abbiamo deciso di modificare il contratto che ci lega ad Attilio, per dargli la possibilità di lavorare con tranquillità fin da subito in previsione e in preparazione della prossima stagione». Una decisione, quella maturata dalla dirigenza dell'Openjobmetis, che non era dovuta al tecnico, almeno in questo momento. Già: il tempo per eliminare quella clausola contrattuale sarebbe potuto benissimo arrivare alla fine dei giochi, a bocce ferme. Invece, no. La società ha voluto così, concretamente, dare un segnale a Caja, un ringraziamento per l'ottimo lavoro svolto ad oggi. La squadra, infatti, dall'ultima e disperata posizione di classifica in cui era affondata prima del suo ritorno, è riuscita a conquistare la salvezza a tre giornate dalla fine, e non solo: in questo momento, l'Ojm, è ancora in corsa per un posto nei playoff, viste le due sole lunghezze di svantaggio che la separano dalla casella numero 8. L'eliminazione del cavillo, infatti, equivale ad affidare la panchina anche per la prossima stagione ad Attilio Caja, che potrà così tranquillamente preparare al meglio la squadra per il prossimo anno, visto che la naturale scadenza del suo contratto è prevista al termine della stagione sportiva 2017/2018. «SONO ESTREMAMENTE felice e ringrazio la società per l'opportunità e la fiducia che mi sta dando» dice raggiante Caja. Poi, ricordando come finì due anni fa - quando l'allora presidente Stefano Coppa lo silurò, dopo aver salvato la squadra nel post ritorno di Pozzecco in biancorosso, proprio per far spazio sulla panchina a Paolo Moretti - il tecnico si toglie un sassolino dalla scarpa: «Questo è un club che sentivo mio già due anni fa, ecco perché sono tornato con entusiasmo sul