Charlie: «Vincere non è mai superfluo» Basket serie A. Il coach della Mìa deve motivare i suoi per l'ininfluente (per Cantù) match di domani a Cremona «Dobbiamo dimostrare professionalità sino alla fine e qualcuno anche mandare un segnale a me e alla società» ALBERTO GAFFURI CANTÙ Ilpalazzetto che attende domani pomeriggio la Mia Cantù, vale a dire il PalaRadi, sarà «un ambiente molto caldo». Alla vigilia della terzultima gara della stagione 2016-2017, coach Carlo Recalcati si aspetta di incontrare «una squadra molto aggressiva», con l'ambizione di poter acciuffare sul fil di lana la salvezza a spingere la Vanoli Cremona e i suoi tifosi a un'impresa che, a -4 su Pesaro atre giornate dal termine, appare forse non impossibile, ma comunque alquanto complessa. Sull'altro versante, la Cantù che arriva al derby lombardo è appagata, ma non rilassata. La salvezza matematica - «un grande risultato» viste le premesse -è finalmente arrivata e, dunque, il timore che la tensione scemi si è insinuata nello staff tecnico, che ha richiamato tutti i suoi giocatori alla massima «professionalità» negli ultimi tre match che mancano di qui alla chiusura dell'anno. La (ri)costruzione ideale «Nonbisogna perdere l'abitudine a vincere», sorride l'allenatore canturino, che spiega in pochissime parole un concetto semplice e, al contempo, di grande chiarezza: «Se possiamo aggiungerne una in più, ben venga». Un successo, anche quando la stagione ha ben poco da dire, ha sempre il suo perché. «Potrebbe sembrare superfluo, ma invece è importante. Per tutti i giocatori», spiega Recalcati. Da una pai-te ci sono coloro «che resteranno l'anno prossimo», o che comunque proveranno a farìo. «Mandare un segnale a me e alla società» potrebbe essere l'obiettivo di quanti vogliono rimanere a Cantù e, così facendo, provare a costituire l'ossatura portante della squadra del domani. Dall'altra ci sono quanti, invece, lasceranno la Mia. Mettersi in mostra, specie a fine stagione, è sempre un buon modo per cercare nuovi approdi. Trattenere Johnson, ripartire da giocatori sotto contratto come Parrillo e Cournooh e ragionare alla riconferma di Quaglia potrebbero essere, in quest'ottica, i primi passi della ripartenza. Prima di questo, necessario valutare con la società idee e budget a disposizione e cambiare l'impostazione dello staff, oggi considerata troppo scarna dall'allenatore-capo canturino. Un secondo-allenatore che lavori a strettissimo contatto con il primo, due assistenti e un team manager in grado di sgravare da compiti non suoi il direttore sportivo sono i primi mattoni della costruzione ideale pensata da Recalcati. Le idee, insomma, ci sono. Johnson-Odom e Tuner L'oggi, però, si chiama Vanoli, una squadra «che ha individualità come quelle di Johnson-Odom e Tumer, capaci di cambiare da sole l'esito di una partita» e che, dunque, non va affatto sottovalutata pervia dell'attuale classifica. Le gare della Vanoli contro Torino e Pesaro, in questo senso, rappresentano un monito per i canturini che, ancorché salvi, non debbono abbassare la guardia. Per parlare di futuro c'è ancora tempo. Meglio, in questo momento, concentrarsi sul presente. Carlo Recalcati nel 2017 ha un bilancio di 4 vittorie e 3 sconfitte Si gioca la salvezza Per la Vanoli è ima partita fondamentale «Acker non ci sarà». Era noto, ma coach Carlo Recalcati ha tenuto a ribadirlo nella consueta conferenza stampa del venerdì a mezzogiorno. «La prossima settimana, per scrupolo, saranno effettuati u Iteriori control li», anche se contro Trento è probabile che si ripeta il forfait di domani, con la partita di Milano a fare da palcoscenico al ritorno in campo della guardia. Le fasi di avvicinamento al derby lombardo contro la Vanoli Cremona, nel mentre, proseguono. Ieri allenamento pomeridiano al Toto Caimi; oggi seduta mattutina, prima del la partenza in pu I Iman in direzione Cremona. Domattina consueto momento di assaggio del parquet ospite e, alle 18.15, via libera alla gara che, almeno per la Vanoli, potrebbe rappresentare una potenziale ultima spiaggia per la permanenza in A. Ultima con 14 punti, Cremona è a -4 su Pesaro a tre partite dal termine. La matematica, dunque, non la condanna e, come sempre accade in questi casi, giocatori e tifosi si aggrappano al la speranza di un filotto di vittorie per non scivolare