La Dinamo vuole lasciare a secco la Fiat Domani la sfida in casa di Torino. Coach Pasquini: «Attenzione al loro atletismo sotto canestro e al contropiede» di Andrea Sini » SASSARI Il controllo del ritmo come condizione per non farsi trascinare nella bagarre, la chimica di squadra come arma per sfruttare al meglio la difesa. Il match di domani in casa della Fiat Torino nasconde non poche insidie per la Dinamo, che dopo quattro vittorie consecutive punta a consolidare il quarto posto, senza disdegnare qualche fuga in avanti. Obiettivo alta classifica. «A questo punto della stagione il nostro obiettivo è sicuramente arrivare più in alto possibile -ha sottolineato coach Federico Pasquini alla vigilia della partenza per il Piemonte -, sarebbe il coronamento di un lavoro fatto in una determinata maniera e di una crescita costante che c'è stata da metà stagione in poi, come dicono i risultati. Se ragioniamo sulle ultime 15 partite abbiamo conquistato 11 vittorie, siamo stati in grado di crescere molto grazie all'evoluzione che abbiamo avuto tra febbraio e marzo. Ora dobbiamo ragionare sul chiudere bene il nostro lavoro e poi vedremo quella che sarà l'avversaria per i playoff. A quel punto si aprirà un nuovo capitolo perché bisognerà farsi trovare pronti fisicamente. Ora pensia- mo una sfida alla volta, ci concentriamo su Torino, solo dopo la sfida con Venezia avremo un'idea precisa di come potrebbe essere la griglia della seconda fase». Le insidie. Il match dell'andata ha rappresentato un punto di svolta per la stagione dei sassaresi, ma dal punto di vista tecnico quella gara può dare pochi punti di riferimento. «Torino è una squadra cambiata rispetto al girone di andata -spiega Pasquini - in questo momento sta giocando senza Deron Washington e Chris Wri-ght. Quando si è infortunato DJ White hanno messo dentro Ryan Flollis, e nel momento in cui è rientrato White sono diventati molto fisici sotto canestro: Mazzola, Hollis, Wilson e White giocano con quattro lunghi di grande valore. Quando giocano in casa cercano quasi sempre il contropiede, giocano per correre: è tutto in mano a Poeta, che sta facendo molto bene da quando è tornato padrone della cabina di regia, e Harvey, che è cresciuto come tutti i giovani che escono per la prima volta dagli Stati Uniti. È un'avversaria da temere, dovremo essere bravi a capire il ritmo della partita, perché incontriamo una squadra che vuole usare l'atletismo per essere fisica sotto canestro e cercherà di correre per creare fuo- ri dai giochi, con Poeta e Harvey su tutti». Il fatto che la squadra di coach Vi tucci arrivi da tre sconfitte di fila può rappresentare un ulteriore pericolo. «Non hanno mai preso grandi batoste, hanno questa mini striscia negativa ma hanno sempre giocato credendoci fino alla fine. Sarà una partita molto dura, non credo si porteranno dietro della negatività dettata dai risultati, giocheranno davanti al loro pubblico e in casa hanno sempre fatto ottime gare. Proveranno in tutti i modi a vincere per tenersi in corsa per i playoff». Un lavoro in prospettiva. Dopo la chiusura dell'esperienza in Champions League, la Dinamo ha da qualche settimana l'opportunità di lavorare in palestra per tutta la settimana. «Sono molto soddisfatto del nostro lavoro, perché non è scontato che sia facile, dopo tanti mesi con tre impegni ogni 7-8 giorni chiudersi in palestra e allenarsi per una settimana intera. Ma i ragazzi sono estremamente disponibili e questo ci permette di impegnarci per aggiungere qualcosa a livello tecnico tattico e fisico, lavorando su alcuni dettagli che ci torneranno utili per il rush finale. In questa fase il lavoro individuale diversif