Fiat, grande pubblico ma troppi Mortimi partite Quelle (su 30) giocate dalla Fiat al completo nella stagione appena conclusa DOMENICO LATAGLIATA Il pubblico c'è stato, come è tradizione per il basket torinese. E il Ruffini ha fatto la sua parte: coinvolto e coinvolgente, caldo e appassionato, con 3900 spettatori di media (+25% rispetto all'anno scorso) e dieci esauriti sulle 15 partite in programma. Gli sponsor, anche grazie a Fiat, sono arrivati: se a inizio stagione i partner «pesanti» si erano ridotti a uno (Banca Alpi Marittime), dopo l'addio (provvisorio?) di Manital, oggi sulla pagina dedicata del sito deH'Auxilium campeggiano anche i loghi di Denso e Dith (Duferco). L'Auxilium ha di che essere soddisfatta per quanto ottenuto fuori dal campo, anche perché i contratti di sponsorizzazione citati copriranno sia la stagione 2017/18 che il 2018/19: ben sapendo che si può sempre far meglio, qualche risposta dalle realtà del territorio è quindi arrivata e la solidità societaria ne trarrà beneficio, pur se al momento il notaio Antonio Forni rimane pressoché il solo proprietario con oltre il 90% delle quote societarie. Le novità Qualche altra novità potrebbe arrivare nei prossimi giorni, in prossimità della chiusura del bilancio. E giovedì ci sarà un sopralluogo al Ruffini: la dirigenza e i tecnici del Comune proveranno a valutare alcune ipotesi di miglioria dell'impianto, aumentando la capienza a 5.000 posti e allestendo un'area ho-spitality esterna. L'obiettivo è crescere ancora, forti anche di dati positivi: 7 partite trasmesse in diretta nazionale tra Sky Sport e Rai con un'esposizione totale di 71 ore, oltre 14.000 fol-lowers su Facebook, più di 4.000 su Instagram, 120.000 visite mensili sul sito della società e via di questo passo. Gli infortuni Ciò che invece nel corso della stagione non c'è stato è la salute. Mancando quella, anche la possibilità di raggiungere i risultati sperati è andata lentamente a farsi benedire: la squadra di Vitucci ha giocato al completo solo 11 delle 30 partite in calendario e non serve aggiungere altro. Eppure ha sfiorato l'accesso alla Final Eight di Coppa Italia (ammesse le prime otto al termine del girone di andata) ed è rimasta in corsa per i playoff fino a due giornate dal termine della stagione regolare: è crollata nel finale, con cinque sconfitte di fila che le hanno impedito di soddisfare i sogni del presidente Forni. Il quale, dopo i patemi del 2015/16 (salvezza ottenuta al fotofinish, grazie alla sconfitta della Virtus Bologna a Reggio Emilia), si era augurato di vivere un campionato tranquillo «possibilmente con vista playoff». Riavvolgendo il nastro, l'obiettivo dichiarato sarebbe stato raggiunto. A Vitucci e al direttore tecnico Atripaldi non è però bastato per salvare il posto, con il risultato di andare oltre i contratti firmati fino al 2019: la società ha quindi voltato pagina prima del previsto, inaugurando un nuovo corso con l'arrivo di Luca Banchi in panchina, la nomina di Antonio Forni (figlio del numero uno della società) a vice presidente esecutivo con delega all'area sportiva e la promozione di Marco De Benedetto a responsabile della prima squadra e dello scouting. Il cambio di staff In buona sostanza, al di là delle dichiarazioni di facciata, si è ritenuto che lo staff tecnico non abbia svolto un buon lavoro. O che lo stesso avrebbe potuto essere fatto meglio. «Se gli infortuni non fossero arrivati così numerosi e con quelle tempistiche, la squadra sarebbe quasi certamente entrata nelle prime otto», è stato il commento «a reti unificate» di Atripaldi e Vitucci. I quali sono poi usciti di scena con classe, senza alzare polveroni né polemiche: co- Ryan Hollins È arrivato a Torino a metà stagione ma non è riuscito a dare il contributo decisivo per i play off Il borsino per la stagione 2017/18 Chi sale Chi scende r Jamil Wilson Cresciuto nel girone di ritorno, lo si vorrebbe confermare * -Ss * Tyler Harvey Dal tiratore ci si aspettava ben altra pericolosità Peppe Poeta Anima dello spogliatoio: