BASKET Lo storico allenatore della squadra senese è stato ingaggiato dalla Fiat Torino, ma il suo cuore resta legato alla società biancoverde, alla quale augura il meglio Banchi: 'Sogno la Mens Sana in serie A' MATO Luca Banchi è rimasto affezionato alla Mens Sana Guido De Leo IL FUTURO si chiama Fiat Torino, ambizioso club della massima serie che lo ha scelto per un progetto importante con un contratto di tre anni. Ma il passato, cioè la Mens Sana, per Luca Banchi non può che essere qualcosa di unico e speciale. Il coach grossetano venerdì sera era al PalaEstra, insieme all'amico e collega Alessandro Magro, per una lezione al corso per allenatori di pallacanestro. Un parquet quello di viale Sciavo che Banchi conosce a memoria. «E' STATA una serata molto bella - sottolinea l'ex allenatore anche dell'Olimpia Milano - davanti a circa 230 colleghi che mi ha permesso di rivedere tanti amici. Periodicamente torno a Siena e quindi anche al palazzetto ma devo ammettere che farlo per questa occasione, con le scarpe da gioco, insieme ai ragazzi dell'Under 18 della Mens Sana, indispensabili per la nostra lezione, è stata una bellissima emozione. Ai giovani ho fatto il classico 'in bocca al lupo' per le Finali Nazionali: un traguardo importante che sottolinea l'ottimo lavoro della società sul settore giovanile». Impossibile non parlare di Mens Sana attuale con un allenatore che ha vinto in biancoverde sette scudetti. «La seguo sempre, anche se ovviamente dall'esterno. Le due stagioni di A2 sono state più che buone, considerando i presupposti e le difficoltà a livello di infortuni dell'ultima annata. Mi fa piacere che adesso nella società siano entrate nuove risorse economiche per programmare nel medio periodo qualcosa di prestigioso come Siena si merita. Serviranno tempo, forza e costanza ma sono sicuro che possa essere un punto di partenza importante per la Mens Sana». In questi giorni Lega Basket e Federazione stanno parlando delle ipotesi di riforma dei campionati. «Siamo nella fase delle schermaglie, con la Lega che ha fatto la sua proposta (una A con 20 squadre divise in due gironi con il blocco delle retrocessioni per due anni, ndr) anche perché le piazze storiche e dal grandissima blasone che sono in A2, come Siena, le bolognesi, Treviso, Trieste e tante altre fanno gola al massimo campionato. Sarà importante trovare una soluzione che porti una formula diversa per l'A2 visto che una sola promozione è penalizzante per tutti. Auspico che ci possa presto essere una doppia promozione e magari meno squadre nel secondo campionato nazionale». Sicuramente coach nella sua visita al PalaEstra avrà pensato alle tante emozioni vissute sul quel parquet, come testimoniano gli scudetti ancora appesi sul tetto dell'impianto. «Gli scudetti sono rimasti attaccati al soffitto come è giusto che sia. Hanno un immenso valore per tutti noi. Simbolico, emozionale, tecnico. In pratica indelebile. Al di là di quello che accadrà e di tutta la q