Cantile Thomas, siamo già ai saluti Verso una risoluzione consensuale Basket serie A. Il club è in difetto nei pagamenti e l'americano spara ancora a zero sui social L'ala non ha messo piede in campo al torneo in Calabria. Le parti stanno cercando di transare FABIO CAVAGNA CANTÙ La Pallacanestro Cantù e Charles Thomas sarebbero (usiamo il condizionale quale forma precauzionale anche se la situazione sembra comunque non richiederlo) ai saluti. Chi lascia chi, per la verità, non è dato effettivamente sapere, ma la strada parrebbe ormai segnata. Il rapporto tra le parti, del resto, è logoro e consunto. Pensare di continuare a percorrere 10 stesso cammino insieme non rientra più nei propositi né dell'una né dell'altro. Non più tardi del 31 luglio scorso il club brianzolo comunicava di questa ala americana classe 1986, nato nel Mississippi e proveniente dalla Winner Lea-gue israeliana. Ebbene, un mese e mezzo più tardi - o giù di lì -siamo invece già al passo d'addio. «Promesse non mantenute» 11 31enne Usa non è sceso in campo nella due giorni in Calabria ufficialmente per un problema fisico, ma la verità è che lui si è chiamato fuori a prescindere e la Pallacanestro Cantù non ha fatto nulla per fargli cambiare idea. Tenendolo in panchina. Del resto, già dopo i primi giorni del ritiro, Thomas si era lamentato sui social riguardo il ritardo dei pagamenti, infarcendo di particolari il racconto. E in questi ultimi giorni si è ripetuto affidando il suo sfogo-frustrazione a un'intervista contenuta all'interno di Eurostep Podcast, podcast sul basket europeo. «La situazione per me ora è abbastanza dura - ha dichiarato -. Sto vivendo da quattro settimane in albergo, la prossima è la quinta. Non ho un livello di comfort che avrei in una casa mia, e alla lunga la situazione ti logora. Mi erano stati promessi un appartamento e un pagamento pianificati per cinque giorni dopo le visite mediche. Pagamento per coprire le spese per il visto, per i viaggi, le spese mediche, etc. E mi era stata promessa un'auto. A oggi non ho ricevuto nulla. E la cosa che mi infastidisce è che a loro non im- porta. Alla maggior parte delle squadre non importa della tua situazione». «Il ragazzo cattivo» «Se poi esci dicendo che in condizioni del genere non puoi concentrarti sulla pallacanestro, ti bollano come il ragazzo cattivo, quello che non fa gioco di squadra - è la continuazione del suo ragionamento -. Ed è triste perché questo è ciò che le altre squadre poi pensano di te, non conoscendo la situazione in cui sei stato messo». Dopodiché la "stoccata" definitiva: «Mi è stato detto che è colpa loro, di aspettare ancora 2-3 giorni, e che avrebbero sistemato tutto. Io ho aspettato 2-3 settimane. Ora sono nella situazione in cui non so che fare? Resto? Me ne vado? Mi rilasceranno? Dovrò trovarmi un altro lavoro?». Ecco, appunto, la formula da utilizzare per la sua uscita è ancora da trovare, ma che non sarà più un giocatore della Pallacanestro è pressoché assodato. 25 1» \y. y Charles Thomas, ala americana classe 1986, nato nel Mississippi, saluta idealmente i compagni di squadra canturini foto an drea butti Travolta Capo d'Orlando E finalmente è arrivata ima vittoria Si materializza a Reggio Calabria, nella serata conclusiva del Trofeo Sant'Ambrogio, il primo successo in precampionato della Pallacanestro Cantù. I biancoblù liquidano infatti Capo d'Orlando con un perentorio 83-62, punteggio che non ammette repliche. A causa di un blackout elettrico -il secondo che si è verificato nel corso del match - gli arbitri hanno decretato la fine anticipata dell'incontro a 1'19 dalla sirena del 40'. Top scorer della sfida il capitano canturino Jeremy Chappell con 20 punti a referto, uno in più del suo compagno di squadra Jaime Smith. Da segnalare anche la doppia cifra di Giacomo Maspero. I tabellini - Cantù: Smith 19, Culpepper 8, Parrillo 5, Tassone 6, Crosariol 3, Maspero 11, Raucci 8, Chappell 20, Vai,Thomas ne. Ali.: Bolshakov. Betaland Capo d'Orlando: Alibe-govic 4, Ihring 5, Inglis 5, Kulboka 9