BASKET / DIFESA AGGRESSIVA E CORALITÀ OFFENSIVA PER I BIANCOROSSI---------------------
La nuova Varese ha già una sua identità
Sei vittorie su 8 gare, un volto già delineato funzionale per le caratteristiche dei singoli. Dopo 30 giorni di allenamenti la nuova Varese plasmata da Attilio Caja ha già trovato un modus operandi condiviso da tutti i suoi protagonisti e un'identità marcata: difesa aggressiva e coralità offensi-
va.
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SERIE A1 Sei vittorie in otto partite per la formazione biancorossa
Identità marcata
Varese ha già sposato la modalità "sporca dozzina " voluta dal frontman Caja
Sei vittorie su otto gare, ma soprattutto un volto già delineato perfettamente funzionale per le caratteristiche dei singoli. Dopo 30 giorni di allenamenti - ricordando la prima seduta del 18 agosto - la nuova Varese plasmata da Attilio Caja ha già trovato un modus operandi condiviso da tutti i suoi protagonisti. Gli ultimi quattro precampionati balbettanti - dall'era Frates alla gestione Pozzecco, fino alle due precedenti avventure con Paolo Moretti -erano stati il preludio di avvii di stagione altrettanto deludenti. Quest'anno Ferrerò e soci avranno pur limiti di talento e stazza, ma sembrano aver già sposato la modalità "sporca dozzina"' che. Artiglio e la società hanno scelto per plasmare una squadra dalle caratteristiche spiccatamente operaie.
BIANCOROSSI GIÀ PRONTI - Varese ha già un'identità marcata, impostata sulla base di difesa aggressiva e coralità offensiva, giocatori ben inseriti nel sistema del quale accettano responsabihtà e vincoli - vedi l'Hollis "mastino" applaudito da Caja dopo il match con Saratov - e gerarchie consolidate senza egoismi o sbavature, nelle quali tutti portano un mattoncino alla causa e ciascuno ha diritto di prendersi i suoi spazi offensivi se l'esecuzione collettiva gliene lascia facoltà. In buona sostanza, Varese è già gruppo fuori dal campo - lo è stata fin dal ritiro di Chiavenna - ed è già squadra sul parquet. Ossia è già pronta per il
campionato che s'inizierà fra due settimane, con l'unico margine da sviluppare legato alla crescita di Cameron Wells, pienamente recuperato a livello fisico dal problema al polpaccio delle scorse settimane e progressivamente rinfrancato nelle scorribande alle quah la truppa di Caja dovrà affidarsi per creare opportunità offensive dentro e fuori dal sistema. Una cosa è ben chiara: questa squadra e questo gruppo sono al 100 per cento figli delle idee del coach ed è totalmente impensabile qualsiasi insubordinazione contro il vero frontman della stagione 2017/' 18, in barba a chi calcolava l'ultima stagione finita da Caja quando aveva iniziato il campionato anziché arrivare in subentro (per la statistica: annata 2010/' 11 in LegAdue a Rimini).
IL SOGNO DELLA PARTENZA FORTE - Fatte tah premesse, è evidente come Varese morda il freno in vista del semaforo verde dell' 1 ottobre: se si potesse iniziare subito sarebbe ancora meglio, visto che i biancorossi sono già "cotti a puntino", mentre molte protagoniste della serie A prossima ventura sono in fase cantiere aperto. L'obiettivo di Varese è quello di provare a sorprendere qualche big -Reyer e Olimpia saranno le prime due avversarie 1' 1 e 8 ottobre - facendo leva sulla sua identità già consolidata. E sfruttare i meccanismi già ben oliati per una partenza sparata (da 10 punti nelle prime 10 giornate di cam- pionato) per stabilizzarsi subito lontano dalla zona pericolo e alimentare quel clima di positività che si respira in città attorno alla nuova squadra.
Obiettivo ambizioso ma non irrealistico aUa luce di quel che si è visto in campo nelle prime quattro settimane: ci sono certamente avversarie più forti e con margini di crescita superiori ad una Varese che - Wells a parte - pare già vicina ed esprimere il meglio del suo po-
tenziale. Ma essere squadra significa che la somma vale più delle singole parti: l'unità di intenti dei biancorossi sembra già in grado di garantire il raggiungimento di quell'alchimia tecnica e umana che nelle tre stagioni prece-dentiVarese ha saputo esprimere soltant