BASKET VUELLE PARAGONI «DOBBIAMO AFFIDARCI MENO ALL'UNO CONTRO UNO: AL COLLEGE PAGA, QUI MENO» «Mi piace l'intensità, dobbiamo migliorare l'intelligenza nel gioco» VERSATILE Pablo Bertone, uno dei più maturi e quindi più scaltri della squadra, che sa come si gioca sia in America che in Europa ¦ Pesaro SEI AMICHEVOLI alle spalle, tre ancora da disputare prima di cominciare a fare sul serio. Il bilancio di Pablo Bertone, in una domenica di riposo - l'ultima di questa lunga estate - è buono. «Perché - dice l'argentino - abbiamo avuto la possibilità di vincerle tutte e anche se non è successo in questo momento non è importante il risultato, quanto trovare il modulo di gioco. Io dico che senza Mika, che rappresenta un pilastro della nostra squadra, essere arrivati a giocarcele tutte all'ultimo quarto rappresenta, per una squadra giovane come la nostra, un punto a favore». Che cosa ti piace di questa Vuelle finora e che cosa invece è da migliorare prima del via? «Mi piace l'intensità con cui giochiamo e il fatto che corriamo tanto, come ci eravamo ripromessi. Pablo Bertone «Abbiamo retto contro squadre di alto livello senza Eric Mika, è un ottimo segnale per noi» Quello che dobbiamo sistemare è cominciare a giocare con più intelligenza, assomigliamo ancora molto a una squadra di college, ma per il basket Fiba non sempre può essere il modo adatto». In quali aspetti? «Dovremmo seguire con più fedeltà gli schemi di gioco, perché non si vince solo con l'uno contro uno, o con un giocatore che si accende e magari fa 30 punti - sottolinea -. Per vincere c'è bisogno di tutti, magari con 10 punti a testa, e bisogna abituarsi a ragionare: nella lettura delle situazioni, nel timing del passaggio. Quando si può, va bene anche l'uno contro uno, ma sempre rispettando la base del gioco che si è scelta». Una squadra giovane dovrebbe mordere i garretti degli avversari, non sempre succede: come mai? «C'è gente che gioca forte in difesa nella nostra squadra, ma occorre rimanere concentrati sui 40' e dobbiamo migliorare la difesa sul lato debole - avverte - perché qui tutte le squadre sono scaltre ad approfittarne. Abbiamo indubbiamente pagato anche un po' di stanchezza per le rotazioni corte, mancando Eric, fra l'altro uno dei nostri migliori difensori». Soddisfatto del suo ruolo? «Sì, come ho detto non è importante chi comincia la partita, ma quanto riesci ad essere importante per la tua squadra. Io e Ceron ci dividiamo il minutaggio, quindi non c'è nessun problema». Già affrontate Virtus, Pistoia e Milano, vista Reggio Emilia, che affronterete domani, dove metti Pesaro in questo ranking? «Nessuno ci ha ammazzato di queste squadre, e sono tra le migliori della serie A, quindi penso che una volta sistemati i dettagli potremo farci largo in questo torneo: sono ottimista e fiducioso». Domani vi aspetta il vostro pubblico per il Memorial Ford, curioso di conoscervi... «Anche noi lo siamo. La prima partita a casa è importante per stabilir