"Con Bryant parlavo in italiano Ora voglio riportare in alto Torino" Basket: lo sloveno Vujacic, due tìtoli nella Nba, è il nuovo leader della Fiat Intervista GIORGIO VIBERTI TORINO Un campione della Nba con la maglia dell'Auxi-lium. Aleksandar Vujacic, per gli amici Sasha, 33 anni, è nato a Maribor, in Slovenia, da papà montenegrino che fu anche il suo primo allenatore. Ha giocato per 10 stagioni fra i prò americani, con i Lakers -dove vinse 2 titoli e fu soprannominato «The Machine» per le sue qualità di tiratore -, i Nets, i Clippers e, la scorsa stagione, i Kni-cks, facendo notizia anche per la sua relazione con la tennista russa Maria Sharapova. Da New York a Torino c'è una bella differenza. Vujacic, perché ha scelto proprio la Fiat? «Mi ha convinto il progetto dell'Auxilium, e poi il mio amico Alex Del Piero mi ha parlato molto bene della città. So che è stata la prima capitale d'Italia e voglio conoscerla bene. Per adesso abito in collina ma vorrei spostarmi in centro per poterla girare meglio». Lei ama il calcio: Juve oToro? « Juve e Toro, mi piacciono entrambe. E vorrei che i tifosi di tutte e due le squadre venissero a vederci e a tifare. Per noi sarebbe molto importante». Conosceva qualcosa o qualcuno della sua nuova società? «Fra i giocatori no, ma tutti mi hanno accolto con grande simpatia e mi sono subito trovato bene. Coach Banchi invece lo conosco per fama e credo sia uno dei migliori coach europei. Già in queste prime settimane di allenamenti l'ho trovato molto preparato e con grande carisma». Per lei è un ritorno in Italia. Aveva nostalgia? «Cominciai a giocare a Maribor, la mia città, ma già a 14 anni mi trasferii a Udine dove a 17 anni diventai il più giovane slavo a debuttare in serie A, battendo per due mesi il record di Bodiroga. Poi ho giocato anche a Venezia, per me l'Italia è la seconda patria, mi piace la gente, il modo di vivere, il cibo, tutto». Il basket però none da Nba... «No, questo no, anche se quando debuttai in A la vostra Nazionale aveva appena vinto gli Europei e qui c'erano tanti bravi giocatori». Pochi giorni fa gli sloveni, come lei, hanno vinto gli Europei davanti alla Serbia. Che cos'hanno in più degli altri gli slavi del basket? «Fame, passione e grande amore per questo sport. Io non riuscirei a vivere senza basket». Fino a pochi giorni fa lei aveva ancora un'Nba-escape: nessuno l'ha chiamata dagli Usa? «Ho avuto offerte sia dalla Nba sia da altre squadre, anche più vantaggiose economicamente. Ma a Torino mi sono trovato bene e ho deciso di restare». Con quale obiettivo? «So che trent'anni fa l'Auxilium lottava anche per lo scudetto e mi affascina poter contribuire a riportare la società in alto. Dovremo affrontare ogni partita come una guerra, nemmeno come una battaglia. Poi vedremo, in serie A e anche in Eurocup». Quali erano i suoi idoli giovanili? «Facile: Magic Johnson, Bird, Jordan... Fin da piccolino sognavo di giocare nella Nba e di vincere il titolo con i Lakers. Incredibile, ce l'ho fatta». Quindi uno come lei che altro può ancora chiedere al basket? «Ogni anno è una sfida nuova, e questa con la Fiat mi affascina molto. Voglio vincere ancora». Lei ha giocato al fianco di Bryant: che cosa ricorda di lui? «Kobe è un fratello, siamo molto amici. Mi ha insegnato tanto, un fenomeno che ha cambiato il basket. Spesso parlavamo italiano per non farci capire dagli avversari. E funzionava». Peretàecurriculum si sente di diventare il leader della squadra? «Mi piacerebbe avere un ruolo importante e sono pronto ad assumermene le responsabilità». e BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Mi affascina questa squadra, vorrei avere un ruolo importante » Avrei potuto restare in Usa, ma Del Piero mi ha parlato bene della città Aleksandar Vujacic Giocatore sloveno della Fiat Torino Dieci anni fra i prò' Sasha Vuj