LE VOCI Caja: «Pagata l'emozione ma dobbiamo aggredire» (g.s.) - Attilio Caja esorta Varese a ripartire dall'atteggiamento difensivo del secondo tempo per accendere con frequenza il motore del contropiede: «Tenevamo molto a disputare una partita d'impatto davanti ai nostri tifosi - spiega -all'inizio però siamo stati un po' bloccati dall'emozione e non siamo riusciti a dare l'impronta che volevamo. Strada facendo abbiamo avuto buone risposte dalla panchina che ci ha permesso di girare la partita. La fotografia del match sono i 7 recuperi dopo l'intervallo contro le zero a metà gara: da qui dobbiamo partire per affrontare un campionato difficile come quello che ci aspetta». Il coach pavese è pronto a sottolineare il concetto nell'allenamento di oggi per preparare la "due giorni" a Montichiari: «Dobbiamo capire che questa squadra non può prescindere da una difesa aggressiva e coraggiosa, magari anche rischiosa su certe cose, ma imprescindibile per i nostri destini. Se non abbiamo ritmo dalla retroguardia in attacco facciamo fatica, specie se come ieri non troviamo il canestro da fuori. Però davanti ai tifosi abbiamo rotto il ghiaccio, dunque non ci sarà più questa emozione». E il coach biancorosso spiega la ragione delle rotazioni così frequenti: «Ognuno ha le sue qualità e riesce a ritagliarsi i suoi spazi; quando esce dal campo non guarda storto il compagno perché c'è ottima considerazione reciproca. I minutaggi? Dovendo praticare una difesa aggressiva e avendo bisogno di coralità in attacco in assenza di elementi che