«Dobbiamo imparare ad essere più Leka «Oggi, più del risultato, mi interessa cosa facciamo: se ci mettono le mani addosso non dobbiamo spaventarci» Pesaro «VINCERE o perdere in precampionato non conta nulla: io ero soddisfatto anche al torneo di Lucca, perché avevo visto quello che volevo. Chiaro che la soddisfazione di battere Reggio Emilia e la fiducia che ne può derivare, per una squadra giovane come la mia, accrescono l'autostima». Così Spiro Leka, dopo la conquista del trofeo al Memoria Ford. La differenza con le altre gare perse al fotofinish, però, c'è stata: la squadra ha giocato con maggior logica e calma quando la partita imboccava la strada degli ultimi due minuti. «Ho chiamato un timeout e abbiamo disegnato un nuovo gioco contro la loro match-up che ci aveva messo in difficoltà, anche perchè, dico la verità, i giochi contro la zona sono quelli che sistemi per ultimi e noi lo faremo in queste due settimane. Moore è stato bravo a sfruttarlo per trovare il tiro vincente». Una squadra che è piaciuta al pubblico presente al PalaD martedì sera, per grinta, temperamento, voglia ed energia. «E' vero, non ci siamo spenti, anzi nel finale abbiamo aumentato i giri. Li abbiamo tenuti a 63 punti, concedendogli solo 12 punti nell'ultimo quarto. Guardo però anche quello che ci poteva uccidere - sottolinea il coach -: nel primo tempo abbiamo tirato 9/34 da COACH Spiro Leka due punti perché eravamo spaventati dal fatto che loro ci mettessero le mani addosso. Siamo andati al riposo sotto di sei, ma in altre situazioni un primo tempo così ti può già aver ammazzato. Bisogna imparare a giocare anche quando gli altri sono duri e aggressivi». Una Vuelle a cui piace correre. «E' così, ma se vuoi giocare a ritmi alti devi ricordarti di saper tirare anche il freno. Per vincere occorre anche ragionare. Ma devo ammettere che se riusciamo a stringere in difesa come abbiamo fatto nel secondo tempo, rubando tanti palloni, la conseguenza è che puoi e devi correre». LEKA torna poi sul divorzio da Zak Irvin, uno choc per la squadra: «Fino a quel momento non aveva confidato a nessuno il suo disagio e quando è scoppiato il caso non ha risposto ai messaggi dei compagni che cercavano di parlargli. Se n'è andato senza salutare dopo un mese che lavoravamo assieme: forse anche per questo la partenza con Reggio è stata un po' soft, dovevamo digerirla». Ora qual è l'obiettivo tecnico per rimpiazzare Irvin? «L'identikit è simile: un giocatoli sostituto di Zak Irvin «Ci serve un tre-quattro che abbia fisico e verticalità, perché qui le stoppate volano» re che balli fra il tre e il quattro, che metta pressione sugli esterni, bravo ad attaccare dal palleggio, ma che abbia anche una certa verticalità, perché qui le stoppate volano e serve uno che abbia fisico e sia vicino ai due metri. Se sarà più tiratore di Zak, anche meglio, ma capisco che pescare il giocatore perfetto adesso è molto dura». La volontà è di trovare qualcuno che abbia già giocato in Europa, ma intanto nella lista dei rookie di qualità valutati c'è anche