Sono sprazzi della Cantù che più piace E ora vince Basket 11 successo contro Verona grazie allo sprint degli americani La squadra è ancora in ritardo ma l'intesa cresce: serve continuità EDOARDO CERIANI CANTÙ Un'accelerata, improvvisa, nel secondo quarto. Per mettere le mani sulla partita e sul Trofeo Vicenzi a Verona. Per ora basta e avanza, anche perchè in realtà la squadra di A2 costruita dall'ex gm canturino Daniele Della Fiori ha poi vinto i restanti tre parziali (22-14,13-34,21-19, 23-20 lo score). La zampata di Chappell La prima zampatal'ha assestata Jeremy Chappel (21 punti alla fine), poi è statala volta di Randy Culpepper (19), Charles Thomas (14 punti, prima che un infortunio alla spalla chelohacostretto a mollare anzitempo) e Jaime Smith (14). Insomma una Pallacanestro Cantù a trazione Usa, con i giocatori che, nell'arco dei 40 minuti, hanno fatto vedere quel che possono dare, a livello di potenza, ma anche quanto male possono fare, quando giocano fuori dagli schemi. Così, dopo quella di Reggio Calabria con Capo d'Orlando, è arri- vata un'altra vittoria, la seconda di fila, e questo non fa che sperare bene per il futuro di una squadra che, giocoforza, è ancora un po' in ritardo di condizione generale e chimica, ma che sta iniziando a fare vedere sprazzi dibel gioco. A cominciare da quel Randy Culpepper che, forse per la prima volta, ha mostrato perché Gerasi-menko l'abbiafortemente voluto: perché quando è "in gas" come mercoledì (5/8 da tre) è realmente incontenibile. Croce e delizia di patron e appassionati, giocatori così possono farti vincere le partite (quasi) da solo, così come condannarti. Per cercare il pelo dell'uovo di una prestazione monstre, il fatto che molto volentieri lui faccia in proprio, dimenticandosi di schemi e compagni. L'opposto, per quanto fatto vedere, di Jaime Smith, il fosforo di casa Pallacanestro Cantù: pulito e ordinato, il play ha visione di gioco e sagacia tattica. Autentici animali da parquet, invece, sono Chappell e Thomas. Il primo ha dato il "la" alla rimonta: top sco- rer, ha il grande merito di non mollare mai e di entrare in tutti i primi quintetti di Bolshakov, che lo ha anche eletto uomo di fiducia. Il secondo, invece, ha classe ed esperienza da vendere. Non lo nasconde e non si nasconde, anche quando c'è da buttarsi nella mischia. Thomas ha una buona mano e un grande qualità tattica: poter tranquillamente giocare da "5". Lo ha confermato contro Verona, è vero squadra di A2, ma l'impressione è che nel campionato italiano possa farlo senza problemi. Il ruolo degli italiani Eglialtri:fuoriper acciacchi vari Coumooh, Parrillo e Pappalardo, Bolshakov ha dato parecchio spazio a Tassone, Crosariol (a volte un po' disfi-atto e poco efficace in attacco, ma sempre di sostanza) Maspero e Raucci (qualche peccato veniale, qualche errore imperdonabile, ma anche due bombe nei momenti clou) e Vai. Insomma quelli che, in una maniera o nell'altra, hanno accompa- gnato il tecnico ucraino dall'inizio. Jeremy Chappell.miglior realizzatore della Pallacanestro Cantù a Verona foto butti Ci si muove sul mercato In arrivo Michael Qualls Ala piccola, l'anno scorso in Israele (all'Hapoel Gil-boa Galil) e nel mirino anche dellaFlexxPistoia: aCantù tutto è pronto per l'approdo di Michael Rashad Qualls. In sede hanno dato il via alle pratiche per il visto. Che poi sia aggregato o definitivo sarà solo il patron Gerasi-menko a deciderlo. Intanto, ieri, un appuntamento mattutino per smaltire le scorie della gara contro Verona. Un momento defaticante, in- somma, quello voluto da coach Kirill Bolshakov, prima del pomeriggio in libertà accordato a tutti i giocatori. Ancora out Cournooh, tutte da verificare sono le condizioni di Salvatore Parrillo. Mercoledì, a Verona, Sasà è stato lasciato precauzionalmente fuori. Per lui un affa