«Varese? Segnali positivi» vip nel parterre Pareri unanimi dopo l'incontro con Lugano La prima uscita casalinga stagionale fa esprimere un cauto ottimismo ai Vip del PalA2A. Presenze non certo numerosissime (d'altra parte Vappeal dei Lugano Tigers era relativo...) ma comunque pesanti tra i vertici della dirigenza della Pallacanestro Varese e tanti notabili del basket cittadino che mercoledì hanno assistito all'antipasto della stagione 2017/'18. Il presidente del consorzio Alberto Castelli ha apprezzato soprattutto la compattezza del gruppo e la capacità di alzare il ritmo grazie alla difesa: «Ho visto una squadra molto compatta, notando in particolare la costanza e la frequenza delle rotazioni che lo stesso Caja ha spiegato puntualmente nel post-partita. In effetti questa squadra non potrà prescindere dalla difesa e da un atteggiamento graffiarne, dunque ci sarà sempre bisogno di spingere al massimo su quel concetto. Nel primo quar- to ci è un po' mancato quell'atteggiamento agguerrito, poi è cresciuta l'intensità e di pari passo è migliorato il gioco. Una volta che i giocatori hanno preso fiducia ci siamo sciolti, mostrando spunti interessanti». Il consigliere biancorosso Toto Bui gheroni, tra i registi del mercato estivo insieme con il coach Attilio Caja e il d.g. Claudio Coldebella, ha avuto le conferme che auspicava dal campo: «Stiamo ancora cercando la quadratura del cerchio, però vedo già l'embrione della squadra che speriamo possa diventare. C'è ancora da lavorare in tanti aspetti, però ho intravisto quel che avevamo immaginato in sede di costruzione del roster. Sono convinto che saremo in grado di toglierci qualche soddisfazione; certo, c'è bisogno che Waller sia quello del secondo e non quello del primo tempo, e lo stesso Hollis può dare ancora di più. Però questa è una squadra che ha tante soluzioni e dà possibilità a tutti di essere protagonisti». Di ritorno al PalA2A dopo tanti anni di assenza, si è rivisto Dodo Rusconi, il referente tecnico del nuovo "ministro" del settore giovanile Gianfranco Ponti: «Ho visto un bel gruppo che sta lavorando bene. Varese è partita un po' molle, poi si è mossa grazie all'energia della panchina. Sicuramente il talento non è elevatissimo, però c'è impegno, voglia di fare e disponibilità a cercarsi. Certo, servirà qualcosa di più in campionato perché il team di Lugano ha uno spessore relativo». Fabrizio Garbosi, attuale responsabile delle giovanili della Robur et Fides, sottolinea la necessità di affidarsi al sistema per nascondere i limiti tecnici ed esaltare le doti caratteriali: «Il talento complessivo non è altissimo; forse soltanto Hollis e Wells sono in grado di andare fuori dalle righe; ci sarà bisogno di fare affidamento sul sistema e sulla difesa aggressiva. Sotto questo profilo ho visto già grande disponibilità a cercarsi. Certo, ci sarà da soffrire, mi sembra un gruppo predisposto alla lotta, ma conteranno molto i risultati di inizio stagione per alimentare la fiducia dell'ambiente». Chiude la carrellata di pareri illustri Piero Tallone, ex arbitro internazionale ed oggi dirigente della Robur et Fides: «È presto per dare un giudizio definitivo per una squadra così nuova; nel primo tempo del test contro Lugano la difesa non è stata brillante; molto meglio l'energia messa in campo nella ripresa. Però il gruppo mi sembra coeso e mette in campo una bella intensità. In questa nuova annata speriamo di divertirci: c'è ancora da lavorare ma qualcosa di buono si è visto». Giuseppe Sciascia A sinistra, dall'alto, Dodo Rusconi, referente tecnico del vivaio della Pallacanestro Varese; Pietro Tallone, ex arbitro di serie A; Fabrizio Garbosi, responsabile delle giovanili della Robur et Fides. A destra, sopra, Alberto Castelli, presidente del consorzio "Varese nel