«Mentalità e cuore, vogliamo giocarcela sino in fondo» Coach Federico Pasquini non vuole alibi per il gruppo «Le assenze? Abbiamo un roster molto ben attrezzato» » SASSARI «Niente scuse, si va per fare del nostro meglio, non possiamo presentarci con la mentalità degli sfigati». Federico Pasquini liquida senza tentennamenti il discorso infortunati: le due importantissime assenze di oggi non portano i biancoblù ad abbassare la guardia, anzi. «Abbiamo avuto problemi con Hatcher e Bamforth, che sono due giocatori importanti - ha detto il coach biancoblù al momento della partenza per Forlì -, ma questo non può essere minimamente un alibi, perché abbiamo costruito un roster con dodici giocatori validi. Andiamo a Forlì per giocarcela sino in fondo». Per Pasquini si tratta della prima Supercoppa affrontata come head coach. «Considero abbastanza mie anche le due Su-percoppe giocate come dirigente. Conosciamo la differenza tra le gare di campionato e le partite vere: ora la palla pesa di più e siamo curiosi di vedere a che livello siamo arrivati. Venezia ha aggiunto Orelik nel ruolo di ala forte, è un giocatore imprevedi- bile che allarga molto il campo quando gioca insieme a Peric. Hanno preso Johnson, che è un altro elemento molto importante. Per il resto c'è il nucleo che lo scorso anno ha vinto lo scudetto, sono capaci di correre ma anche di camminare. Possono avere un quintetto grosso ma anche molto piccolo, hanno fatto un bel precampionato e saranno un osso duro da affrontare e da battere». La Dinamo quest'anno punta molto sulla versatilità dei suoi giocatori. «La nostra volontà -sottolinea il coach ferrarese - è provare cambiare posizione e avere la possibilità di mutare forma a seconda delle situazioni e dei momenti della partita. Non è un format che garantisce grandi certezze dopo appena un mese di lavoro, ma sarà il nostro marchio di fabbrica: il nostro compito sarà fare in modo di trovare l'assetto giusto per vincere la partita. In questo momento tutte le squadre che arrivano alla Supercoppa sono cantieri aperti. Vedremo come andrà a finire». Anche Stefano Sardara drib- bla senza indugi il problema infortuni: «Non siamo al meglio perché abbiamo qualche acciacco, soprattutto ci sono arrivati questi contrattempi a ridosso della manifestazione. La Super-coppa è una manifestazione importante e nessuno vuole sfigurare. Non arriviamo nel migliore dei modi dal punto di vista fisico, ma quello mentale assolutamente sì. Arriviamo con un bel gruppo e con buone sensazioni». «La Slovenia - prosegue il presidente sassarese - ha vinto la finale degli Europei con i due migliori giocatori fuori per infortunio. Quando costruisci una squadra lo fai anche pensando che queste cose possano accadere. L'importante è trovare le risorse per compensare all'interno del gruppo, e parlo di risorse mentali, nervose e di cuore. Questa coppa è tutta da giocare. Venezia è una squadra che si presenta con lo scudetto sul petto e merita rispetto a prescindere. Sono bravi, hanno tenuto buona parte del loro gruppo. Sono quattro cantieri aperti, ci presentiamo tutt