BASKET SERIE A LL
ORE 18,30: IN CAMPO CON BRESCIA
?ÌL*
LA PAZIENZA DEL COACH
CI SONO ASPETTI CHE NON PUOI ASSIMILARE IN UN GIORNO: ALLENANDOCI DI PIÙ' AUMENTEREMO LA NOSTRA AUTONOMIA
Virtus, trenta minuti al top «Ma dobbiamo crescere»
Ramagli «Nel finale troppe sofferenze e tanti errori»
ì i 1 \ » i i i i i i
i
Massimo SeLleri
¦ Montichiari (Brescia)
VIRTUS SCONFITTA da Varese in volata nella prima gara della seconda edizione del trofeo Roberto Ferrari. Una partita dove il coach bianconero Alessandro Ramagli per la prima volta ha potuto utilizzare la squadra al gran completo.
«Abbiamo avuto un impatto iniziale importante sulla gara che abbiamo condotto per i primi 30' poi un po' abbiamo sofferto a rimbalzo e un po' abbiamo sofferto nei momenti decisivi. Varese l'abbiamo vista giocare nel torneo di Caorle e contro di noi ha confermato di essere già una formazione molto avanti. Nel momento in cui rischiavano di andare sotto pesantemente hanno usato la difesa a zona e tante altre cose, mentre noi non abbiamo ancora avuto le condizioni per farlo, tanto che oggi abbiamo messo dentro due giocatori giusto per vedere quello che ci potevano dare sul campo».
IL GIUDIZIO sulla prestazione della V nera è comunque positivo. «Ci sono state tante cose buone e tante cose su cui lavorare come è normale che sia in queste partite, sapendo però che la prossima partita sarà ancora un test, dato che giochiamo questo pomeriggio, poi quella successiva metterà in palio i due punti per cui questi errori e questi difetti che abbiamo manifestato li dobbiamo cancellare velocemente. Il tempo non
scherza, ma va usato e non si può pensare che in un giorno si possa fare il lavoro di due settimane. Il giorno è un giorno: i processi di crescita si possono accelerare fino a un certo punto. Secondo me ci sono tante cose su cui possiamo incidere. Non possiamo di certo dire di essere stati arrendevoli o approssimativi, ma ci è mancato qualcosa per arrivare alla vittoria».
In questo precampionato, la formazione virtussina resta fedele a un copione costante: a buone par-
TONICO
Alessandro Gentile, a sinistra, è stato uno dei cinque uomini bianconeri in doppia cifra (Virtus)
tenze alterna finali in cui non riesce a essere incisiva. «Vi sono diverse componenti per spiegare questa nostra tendenza. La prima ragione è fìsica, perché quando ci sono tanti giocatori che stanno fuori ce ne sono altri che devono giocare per loro e se si giocano partite intense è normale arrivare spenti alla fine. Poi ci sono delle componenti di conoscenza reciproca che noi abbiamo solo marginalmente e che ti portano a non avere una risposta di squadra in certi momenti. Non fa mai piacere constatare di essere competitivi, ma di non arrivare al traguardo. Ci mancano ancora quei sei minuti di partita che dobbiamo ancora mettere dentro in termini di condizione, di lucidità e di conoscenza. Quando riusciremo ad allenarci con continuità allora diventeremo competitivi per tutta la partita e non avremo i tanti alti e bassi che sia in difesa che in attacco a