Dietro Le quinte Palasport chiuso fino alle 20,50 e momenti di nervosismo con i tifosi. Menetti: «Sappiamo soffrire, continuiamo così» Markoishvili: «Questa squadra mi piace, c'è tanta energia positiva» UN MATCH di buona intensità, vissuto con discreto calore anche dal pubblico numeroso (3178 le presenze sugli spalti). Anche perchè gli aficionados biancorossi hanno avuto modo di scaldarsi fuori dal PalaBigi durante la lunga attesa per l'apertura dei cancelli a causa della partita di calcio a 5 di serie A della Kaos finita solo alle 20.15. Sicché, malgrado i bravissimi addetti del palasport, non è stato possibile far entrare la gente sino alle 20.50 così sono volati fischi e qualche pugno alle porte dell'impianto per sollecitare l'apertura. Il tutto ha provocato uno slittamento dell'avvio della sfida tra Grissin Bon e Sassari, scattata alle 21.20 agli ordini anche dei due arbitri reggiani Danie- le Sidoli e Andrea Cassinadri. Come di consueto in questa kermesse largo spazio è stato dato alla presentazione della Pallacanestro Reggiana, con autentiche ovazioni per Julian Wright, sbarcato ieri pomeriggio dagli Usa. Il tempo di alzare la palla a due e gli «Arsan» alzano lo striscione «riparTIAMO»; e la truppa di Menetti lo ha decisamente fatto, superando nettamente Cremona, con i tifosi in visibilio per le spettacolari schiacciate di Reynolds, i canestri di Della Valle e il talento di Markoishvili. «ABBIAMO fatto un buon lavoro - commenta a fine gara coach Max Menetti, che è stato prima a Istanbul a visionare gli allenamenti del Fenerbahce del mitico Obra- dovic e, in precedenza, a Bam-berg per assistere a quelli del Bro-se di Andrea Trinchieri - lo spirito continua a essere buono, la squadra mostra grande voglia di soffrire. Questo sarà un obiettivo costante di questa stagione, perchè la nostra forza dovrà essere il collettivo». «Abbiamo difeso molto bene - aggiunge Manuchar Markoishvili uno dei protagonisti del successo biancorosso - ma abbiamo ovviamente tante cose da migliorare. Penso, per esempio, che potevamo perdere meno palloni e commettere meno errori. Ma la squadra la