Organico poco profondo Ma adesso la squadra c'è È finita con la prima sconfitta casalinga di questa finora travagliata stagione, ma di certo la Red October vista l'altra sera finire sconfitta di fronte alla scudettata Umana Reyer Venezia non ha per nulla deluso i suoi sostenitori. E non era facile risalire, o anche solo provarci, dopo i primi 10' («abbiamo regalato il primo quarto ai campioni d'Italia, già forti e bravi per conto loro», il commento finale di Marco Sodini) che potevano stroncare qualsiasi altra squadra. Indubbio carattere quindi quello messo in mostra da Chappell e compagni, arrivati a un soffio da una prestigiosa vittoria. Inutile riesaminare i singoli episodi, da quelli sfortunati come l'involontario e incredibile autocanestro di Crosariol, a quelli fatti di puri errori propri - pensiamo ai liberi nel finale dei 40' e poi dell'overtime, oppure alla gestione un po' troppo garibaldina dell'ultimo pallone dei tempi regolamentari, oltre a qualche tripla aperta non trasformata in punti - oppure errori altrui, come i due fischi quanto meno dubbi del finale dei supplementari sotto il canestro d'attacco di Venezia. Il dato di fatto è che questa squadra c'è e ha una consistenza che permetterebbe di alzare lo sguardo oltre a una "semplice" salvezza, nonostante qualche indubbio limite, come quello di un organico non lunghissimo, accorciato ancora di più dall'assenza di Thomas, che in aggiunta alla doppia cifra dei cinque del quintetto d'avvio contro la Reyer ha portato solo 10 punti in totale; oppure la variabilità di rendimento, e anche - secondo noi- di scelte lucide, da parte di alcuni dei protagonisti, e pensiamo a Culpepper, miglior marcatore con l'aggiunta della migliore valutazione (29) di tutto il match, ma capace di creare e a volte disfare a distanza di poche battute. Tutti aspetti sui quali coach Sodini - pure se la lunghezza o meno dell'organico non dipende da lui - potrà lavorare durante questa settimana e, dopo la trasferta torinese di domenica prossima, anche durante la pausa, nonostante dovrà fare a meno di Burns e