IL PRESIDENTI Il patron fa mea culpa: «Puniti per gli errori, paghiamo gli errori in campagna acquisti. E Renale vuole lasciare» E Marino chiede scusa ai tifosi: «Calo nel finale, abbiamo fallito» di Antonio RODI «Chiedo scusa ai tifosi per la prestazione della squadra. Era una partita per noi importantissima in chiave salvezza, l'abbiamo fallita e adesso c'è davvero da stringere i denti». È amareggiato il presidente Fernando Marino: ha visto sgretolarsi la sua squadra nei secondi 20 minuti della sfida all'Adriatic Arena, l'ha vista sciogliersi come neve al sole. E' una caduta fragorosa che complica, e non poco, la situazione. Anche alla luce dei risultati di giornata. Uno su tutti: la vittoria di Capo d'Orlando a Sassari. Solo sette giorni la vittoria contro la Scandone Avellino sembrava aver ridato "fiato alle trombe", ma dopo la trasferta marchigiana lo scoramento torna a far capolinea. E soprattutto ritorna la preoccupazione per una gara dai due volti. «Non siamo stati capaci di dare la zampata decisiva, tutto qua», continua il numero uno della società. Che aggiunge: «Dovevamo spegnere sul nascere la loro energia e. inve- ce, abbiamo permesso a Pesaro di risalire la china nel terzo quarto. Poi è chiaro che quando giochi una partita punto a punto può accadere tutto ed il contrario di tutto. Sono gli episodi a determinarla e ad indirizzarla in un verso o nell'altro. Abbiamo fatto molto male nel terzo e quarto periodo vanificando invece quanto di buono eravamo riusciti a fare fino all'intervallo lungo. Purtroppo è una nostra costante: siamo incostanti, e siamo davvero capaci di farci male da soli. Siamo calati mentalmente, abbiamo avuto il nostro classico passaggio a vuoto e siamo stati giustamente puniti. Purtroppo, continuiamo a pagare gli errori commessi in sede di campagna acquisti». Ma non è solo Y attuale stato di cose a preoccupare l'ambiente. Adesso c'è pure la matassa Brian Randle a dover essere dipanata. Perché, di fatto, la sfida di domenica prossima contro la Virtus Bologna potrebbe davvero essere la sua ultima apparizione in maglia biancazzurra. «Abbia- mo un problema serio con Randle - taglia corto il presidente dell'Happy Casa Brindisi - il ragazzo ha infatti manifestato l'idea di chiudere con una stretta di mano il suo rapporto con Brindisi. Per un motivo. Si rende conto che il suo fisico non riesce a reggere più e, pertanto, ha maturato l'idea di abbandonare la pallacanestro giocata. E' una scelta che dobbiamo rispettare. Mi auguro solo che, smaltita l'amarezza per l'infortunio che lo ha costretto a saltare la trasferta di Pesaro, possa cambiare idea. Lo spero di tutto cuore». Una scelta che costringerebbe Brindisi a ridisegnare i suoi piani, portandola ad operare scelte diverse in sede di mercato e a indirizzare i suoi radar su ben altri obiettivi. «Andremo alla ricerca di un uomo con le sue caratteristiche, in grado di giocare sia da numero 4 che da numero 5. Nel frattempo, Oleka resterebbe nel gruppo sperando che il giocatore possa crescere con il passare delle settimane e riuscire a dare l'apporto sperato. Finora non è riuscito a farlo, dimostrando di non essere un giocatore all'altezza. Speriamo riesca a farlo in futuro. Domani (ieri, ndr) ci sie-deremo attorno ad un tavolo per fare il punto della situazione. Ora abbiamo bisogno della nostra gente e del suo calore. Domenica contro Bologna è una partita delicatissima, che non possiamo permetterci di sbagliare. Determinante sarà il calore