Basket Serie A: domani in Champions ultima chiamata. A rischiare è Pasquini Dinamo, la pazienza è finita Senza reazione sarà inevitabile una scossa Sassari. Se la Dinamo non si risolleva da sola nelle prossime due gare, dovrà intervire per forza sulla panchina o sul roster. Le dichiarazioni di fiducia in Federico Pasquini rilasciate dalla squadra domenica notte sono un assunzione responsabilità, ma se alle parole non seguono i fatti già domani contro l'Hapoel Holon in Champions, va data una scossa esterna. Per non compromettere anche l'obiettivi di stare nelle prime otto del campionato (per Final 8 di Coppa Italia e play off). Il capitano Jack Devecchi ha sottolineato un aspetto che invoglia a dare una prova d'appello a tutti: «Sappiamo che non stiamo rendendo al 100 per cento e neppure al 70, ma abbiamo dimostrato in alcune partite che se giochiamo con entusiasmo e voglia possiamo davvero fare bene». La squadra che ha battuto Milano e Mur-cia, ma anche quella ammirata contro il Pinar Kar-siyaka e nelle comode vittorie su Cantù e Reggio Emilia, aveva più entusia- Coach Federico Pasquini [gloriacalvi] smo e certezze di quella degli ultimi dieci giorni. E' vero che le 4 sconfitte sono arrivate senza Stipce-vic, anima della squadra (con Bamforth), ma preoccupa l'involuzione mentale, ancor prima di quella tattica, giustificata parzial- mente dai tanti infortuni a catena. Parlare di mercato senza la certezza del pieno recupero di Stipcevic (previsto per i primi di dicembre) ha poco senso ora, significherebbe accorciare ulteriormente la squadra. Una riflessione meno frettolosa si potrà fare dopo la trasferta di Varese, grazie alle due settimane di pausa per gli impegni delle nazionali. Qualora non ci sia reazione bisognerò intervenire. Le criticità sono tre. In una squadra che difende pochino con le ali, si potrebbe pensare a sfoltire il reparto guardie (Hatcher è più sacrificabile di Bamforth e Spissu) per avere un'ala modello Hosley che dia energia e fisicità. La seconda riguarda il doppio ruolo di Pasquini, inevitabilmente esposto alle critiche dei tifosi: se il giocatore è buono ma non va, colpa dell'allenatore; se non ha le caratteristiche giuste, colpa del gm. Non va poi trascurata la crisi dei tifosi, spaccati in tante fazioni: i catastrofisti, chi rimpiange il passato, chi difende qualsiasi scelta della società, chi predica pazienza visti i precedenti positivi della gestione Sar-dara. Occhio, perché l'entusiasmo dei tifosi è stato fondamentale non solo per arr