BASKET SERIE A «IN CARRIERA MI E' SUCCESSO DI PERDERE ANCHE DI QUARANTA PUNTI: L'UNICA COSA E' NON PENSARE A QUELLO CHE E'SUCCESSO MA ANDARE AVANTI» «Nessuno si deve vergognare Ora serve soltanto reagire» The Flexx Parla l'ex bandiera biancorossa Gek Galanda Maurizio Innocenti DICIAMO LA VERITÀ, quando prendi un'imbarcata come quella che ha preso Pistoia contro Reggio Emilia è dura venirne fuori. Giacomo Galanda faceva parte di quella squadra che nella stagione 2011/2012 sempre a Reggio uscì con un meno 48, ma poi ne venne fuori alla grande e, allora, chi meglio di lui può avere la ricetta giusta? «Sono tante le componenti che incidono su una sconfitta pesante - dice Galanda - dagli avversari che possono essere più motivati, a un calo di forma, a una serata no. Nel caso di Pistoia non conosco le dinamiche e non so se la sconfitta possa essere attribuita a un calo fisico o mentale, ma sicuramente posso dire che di solito i motivi sono tanti. In carriera mi è successo di vincere di 60 punti o perdere di 40, sono cose che capitano nello sport e quando succedono devi andare avanti». In poche parole, AMARCORD Gek Galanda (foto archivio Castellani) rimane il dispiacere, ma non bisogna farne un dramma. «Direi proprio di no. Perdere con uno scarto così importante può incidere a fine stagione in caso di classifica avulsa, in questo momento perdere di 20 o di 50 non fa cambiare le cose. Pistoia ha dei problemi da risolvere il più grande è aver perso il giocatore intorno al quale era stata costruita la squadra, ma l'unica cosa da fare è capire i motivi che hanno portato alla sconfitta e questi vanno ricercati nello spo- gliatoio e risolverli nell'unico modo possibile ovvero con il lavoro in palestra. Quando fai una brutta figura se continui a pensare agli errori non ne esci più e non puoi convivere con l'onta della brutta prestazione, analizzi i motivi e vai avanti». TESTA BASSA e lavorare, senza piangersi addosso. «Certamente - afferma Galanda -io dico anche che non serve scusarsi per quanto è successo perché è chiaro che dopo una prestazione del genere la squadra sia dispiaciuta. Il modo migliore per scusarsi è far vedere una reazione sul campo e i giocatori non si devono vergognare perché nessuno va in campo per perdere. Si deve pensare a quello che si può fare non a ciò che si sarebbe potuto fare perché il passato è passato. Mike Iuzzolino una volta mi dis