BASKET VUELLE «OMOGBO COME NNOKO, MACON PIÙ' DIMENSIONI: IN FUTURO POTREBBE GIOCARE ANCHE DA TRE MIKA E ANCELLOTTI INSIEME IN CAMPO? SI PUÒ' FARE» «Ecco le facce toste che ci piacciono» Il presidente «Questo è lo spirito, non dobbiamo smarrirlo mai. Ceron prezioso nello spogliatoio» ¦ Pesaro Domenica si sono riviste le facce toste di cui i tifosi si erano innamorati subito: concorda presidente? «Il mio ruolo deve mantenere equilibrio nel valutare, non posso oscillare nell'opinione dei giocatori che abbiamo scelto da una domenica all'altra. Ma - ammette Ario Costa - è vero che a Capo d'Orlando la squadra non mi era piaciuta sotto il profilo del temperamento. Domenica qualcuno è uscito che non ne aveva più? Così dev'essere, dobbiamo dare fino all'ultima stilla di energia. E' per questo che siamo apparsi speciali nelle prime giornate e tali dobbiamo rimanere». Che cosa le piace in particolare di questo gruppo? «Sono contento della dedizione e della professionalità dei ragazzi, ma più passano le giornate e più ti prendono le misure perciò dovranno adeguarsi». Omogbo è più o meno acerbo di Nnoko, che oggi gravita nell'orbita Nba? «Sono abbastanza simili per i margini di miglioramento in loro possesso. Ma per Nnoko era più facile: un pivot verticale ha quella dimensione e basta, mentre Omog-bo ha più dimensioni. Se ne ha voglia, credo che in futuro possa giocare anche da tre. Deve però affinare la sua tecnica e la sua coordinazione». Manny Omogbo Un giocatore di cui si parla poco e Ancellotti: su di lui c'erano perplessità, invece risponde bene ogni volta... «Normale che qualcuno abbia storto il naso perché non aveva mai giocato in serie A prima, ma ci sta dimostrando di avere capacità ed anche il controllo del suo corpo, per essere così lungo». Potrà in futuro giocare al fianco di Mika, in modo che Omogbo possa rifiatare ogni tanto? «Perché no? Eric ha caratteristi- che anche da quattro, quindi la loro convivenza è possibile, solo che in allenamento questa soluzione è stata poco provata e farlo in una partita punto a punto decisiva per la salvezza era un rischio. Capisco Spiro che, quando ha rimesso dentro Milka, ha tolto Andrea, anche se stava giocando bene. Vi dirò di più: una zonetta 3-2 con Mika e Ancellotti dietro non la vedrei male». Invece chi passa un brutto momento è Ceron, che domenica avrebbe infilato volentieri il tunnel anziché fare il giro di campo... «Ma ha fatto anche cose importanti contro Brindisi, però un tiratore che non fa canestro è come un attaccante che non fa gol, si avvilisce. Di lui come capitano siamo contentissimi: domenica, durante l'intervallo, ha detto le parole giuste ai compagni e il modo con cui siamo tornati in campo è stato anche merito suo. Marco ci tiene tantissimo, per questo soffre dello scetticismo che respira, avrebbe bisogno di una coccola in più». Capitolo mercato? «Ci stiamo provando. Ma nessuno ha accettato di venire a gettone per i soldi che avevamo, quindi a questo punto, visto che è passato quasi un mese dall'infor