La legge dei giganti dalla mano calda Basket, la nuova Nba parla europeo Antetokounmpo (play) e Porzingis (ala) sono il primo e il terzo marcatore La storia MIRCO MELLONI Fino a pochi anni fa, essere alti 2,20 poteva essere il passaporto per una lunga carriera Nba. Oggi una stazza del genere, che nell'immaginario collettivo ha sempre costituito un vantaggio, non è sufficiente, ma può persino essere scambiata per un difetto. L'evoluzione del basket ha stravolto i canoni fisici e azzerato i ruoli: l'altezza è subordinata a tecnica, rapidità e doti atletiche. I capostipite della rivoluzione sono due giocatori europei, che nonostante i 22 anni sono già sul podio della classifica marcatori Nba, mai conquistata da uno straniero: il leader è il greco-nigeriano Gian-nis Antetokounmpo, terzo è il lettone Kristaps Porzingis. Il regista più alto L'Europa aveva già contribuito a cambiare il gioco negli anni '90, quando a Chicago Toni Kukoc introdusse la figura del- l'ala di 2,08 in grado di giocare come una guardia. Poi Dirk Nowitzki, il miglior tiratore di 2,10 della storia, è stato il ponte verso Antetokounmpo e Porzingis. Il primo è il regista più alto di sempre, con i suoi 211 centimetri abbinati a doti da triplista da record mondiale, il secondo è un'ala di 2,21 che si muove come se fosse due metri. «Ormai è difficile orientarsi, siamo pieni di guardie che vogliono giocare vicino a canestro, e di centri che sognano di allontanarsi dall'area» ha spiegato David Fizdale, tecnico dei Memphis Grizzlies. Antetokounmpo ha raccolto la lunga eredità di Magic Johnson, il primo playmaker con la stazza di un pivot, aggiungendo caratteristiche uniche. Come la voglia di emergere di chi, nell'adolescenza ad Atene, era stato venditore ambulante in semiclandestinità, e come le doti fisiche da videogioco: le mani sono le più grandi della Nba (30 centimetri di larghezza) e le leve infinite gli consentono di mangiare metà campo con due palleggi. LeBron James lo considera il proprio erede, Kobe Bryant gli ha lanciato la sfida: «Giannis, ti voglio Mvp, è il minimo per chi ha doti del genere e la tua passione». Come Sugar Ray La somiglianza con Dolph Lun-dgren aveva appiccicato addosso a Porzingis il soprannome di Ivan Drago. Accostamento azzeccato, dato che il lettone prometteva anche con i guantoni. Kris ha scelto il basket ma non ha abbandonato la boxe: d'estate si allena con Mairis Briedis - lettone iridato nei massimi leggeri - e i risultati sono evidenti. Un giocatore di 2,21 con il gioco di gambe di Sugar Ray Léonard e il tiro di Nowitzki può mandare in pensione la figura del pivot statico. Del resto il suo soprannome ora è l'Unicorno, creatura unica nel suo genere. Con il talento e una personalità solare più vicina all'Andalusia (dove è cresciuto, giocando a Siviglia) che alla terra d'origine, Kris ha conquistato la Grande Mela, e nelle recenti elezioni per la poltrona di sindaco, in alcune schede è comparso il suo nome. Ma ben presto, il nome di Porzingis verrà associato all'evoluzione della pallacanestro. e BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVACI Unicorno Kristaps Porzingis, 22 anni, lettone dei New York Knicks Dalla strada Giannis Antetokounmpo, 22 anni, greco di