L'ospite L'ex ala biancorossa, ora a Trento, mercoledì era al palasport Silins difende Mussini: «Dategli tempo» AL PALABIGI, mercoledì sera, non è passata inosservata la presenza in parterre dell'indimenticato canterano Ojars Silins (nella foto), arrivato in via Guasco direttamente dalla trasferta europea di martedì a Lione con la sua Aquila Trento (8 punti nella sconfitta 79-67 con l'Asvel). Il lettone, accompagnato in Emilia dall'amico Renolds Klims, ha scambiato diverse parole con la presidente Maria Licia Ferrarini e tanti tifosi a fine gara, prima di salutare il lungo del Buducnost Filip Barovic, suo compagno la scorsa stagione a Bonn. Silins, si è divertito? «E' stata una partita molto combattuta, dove entrambe le squadre hanno dimostrato di volere la vittoria e di tenerci particolarmen- Tanti elogi e abbracci «Ritrovare i reggiani è sempre un'emozione, ho visto una Grissin Bon molto brava» te vista l'importanza che aveva ai fini della classifica. Nel finale, i biancorossi sono stati molto bravi a portare a casa il successo. In Eu-rolega, ora, ci sono solamente sedici squadre, perciò 1' EuroCup, di conseguenza, sta diventando un torneo sempre più competitivo, con tante squadre di alto livello». Contro Reggio, in maglia Aquila, ha disputato un grande match (20 punti con 6/8 da tre). Come sta procedendo l'esperienza in Trentino? Ha fatto la scelta giusta? «Personalmente mi trovo bene a Trento, mentre come squadra, invece, abbiamo ancora tanti alti e bassi e non riusciamo a trovare continuità. A novembre, però, ci può stare, poi dipenderà che piega prenderà la stagione... Nel frattempo continuiamo a lavorare per migliorarci soprattutto sul piano collettivo». Parlando dei suoi ex compa- gni biancorossi, Amedeo Del-i Valle pare sempre più leader di questa Grissin Bon, mentre Federico Mussini, al contrario, sta attraversando un momento di difficoltà. «Mi piace molto il modo in cui sta giocando a basket Amedeo: è migliorato tantissimo, soprattutto nel playmaking. E poi si sta dimostrando pure uomo assist... Per quanto riguardo Musso, invece, è normale che dopo l'esperienza in America debba riabituarsi a questo tipo di pallacanestro, ma è un processo naturale che richiede tempo». Molti tifosi hanno voluto stringerle la mano e l'hanno invitata a tornare a Reggio. Che effetto le fa tornare dove è cresciuto e ritrovare tanto affetto? «E' sempre una bella emozione ritrovare la gente di Reggio, perché la vostra città è, in tutti i sensi, la mia seconda casa. Tornare un giorno? Sicuramente mi farebbe piacere, perché qui