Livorno connection Salini sfidaBanchì e tanti suoi "fratelli" Basket serie A. Domenica Cantù in trasferta a Torino per quello che è un derby, ma non l'unico, tra i due coach L'attuale tecnico biancoblù è stato anche suo vice all'EA7 FABIO CAVAGNA CANTÙ La sfida "in famiglia" di Marco Sodini, avviatasi il turno scorso con Walter De Raffaele (coach di Venezia), proseguirà nel prossimo con Luca Banchi (allenatore di Torino), continuerà in quello successivo con AndreaDiana (tecnico di Brescia) e in quello dopo ancora con Alessandro Ramagli (guida della Virtus Bologna). Ad associare il nome dell'attuale allenatore della Pallacanestro Cantù a quelli dei suoi colleghi appena citati c'è infatti la comune militanza al Don Bosco Livorno, storica società del basket italiano che ha saputo sfornare tantissimi giocatori e una miriade di allenatori. Sei dei quali ora in serie A -ai cinque di cui sopra occorre aggiungere Sandro Dell'Agnello (adesso a Brindisi) - hanno preso le mosse proprio dal club labronico per poi costruirsi la carriera. La lettera Quando il viareggino Sodini -era il 2004 - venne assoldato dal Don Bosco, nel frattempo divenuto Basket Livorno, quale nuovo responsabile del settore giovanile (formare talenti è sempre stata l'autentica mis-sion della società toscana), sulla panchina della prima squadra in serie Asedeva da tre stagioni Luca Banchi, un tecnico che aveva valorizzato alla grande i tanti giovani usciti dalla "cantera". Il primo approccio con il maestro Banchi venne vissuto dall'allievo Sodini come una sorta di regalo nei suoi riguardi. Perché il deus ex machina del club, Massimo Faraoni -una sorta di padre putativo per tutti coloro usciti da lì -, spedì per tre giorni Banchi nella foresteria in cui viveva Sodini con quest'ultimo che innanzitutto massacrò di domande l'interlocutore per poi vivere in simbiosi con lui quelle tre giornate. E fu così che iniziò a cementarsi tra loro una solida amicizia. Significativo un aneddoto: all'ultimo atto delle finali nazionali Under 18 d'Eccellenza a Pescara nel 2006 erano giunte a sfidarsi il Livorno di Sodini e la Mens Sana Siena e da qualche giorno Banchi era stato chiamato quale vice della stessa Mens Sana in serie A. Ebbene, l'attuale coach di Torino era in tribuna ad assistere a quella finale in compagnia di Minucci e Pianigiani ma nel frattempo aveva scritto a Sodini che pur non potendosi permettere di tifare pubblicamente Don Bosco l'avrebbe comunque fatto in silenzio dal più profondo del cuore. Perché il Don Bosco l'aveva tatuato sulla pelle. Qualche anno dopo, siamo nel 2013, Banchi in precampionato chiamò all'Olimpia Milano - di cui nel frattempo era divenuto capo allenatore - lo stesso Sodini per completare uno staff tecnico che aveva temporaneamente perso Mario Fioretti poiché quest'ultimo era impegnato con la Nazionale. Alle nozze di Diana «Con tutto il rispetto che nutro per gli altri - confessa ora il coach della Pallacanestro Cantù - non ho mai visto un allenatore allenare cosìbene sul campo come Banchi». Come si accennava, dopo Banchi sarà per Sodini la volta di Andrea Diana, il tecnico dell'imbattuta capolista Brescia. Ebbene, fu proprio Sodini a indurre Diana a smettere come giocatore per prospettargli una carriera più interessante da allenatore poiché aveva intravisto in lui i tratti caratteristici di un coach di pallacanestro. I due divennero poi amici tanto che Diana invitò Sodini alle proprie nozze. I II "canUirino" «Non ho mai visto uno allenare così bene sul campo come Banchi» ¦ Quella volta che a Pescara si gio