BASKET LA VUELLE SULLE DOLOMITI CORDOGLIO PER MATTIOLI, DOMANI TUTTI GLI ARBITRI COL LUTTO AL BRACCIO. ARIO COSTA: «ALLA FAMIGLIA LE CONDOGLIANZE DEL CLUB E DEI NOSTRI TIFOSI» «Su quel campo serve resistere per 40'» Leka «Trento è ostica anche incompleta. Se vogliamo che paghino le fatiche di coppa, dobbiamo tener duro» ¦ Pesaro DOMANI, su tutti i campi di basket, dalla serie A in giù, verrà osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Gianluca Mattioli, il fischietto pesarese scomparso improvvisamente giovedì sera in Spagna. Tutti gli arbitri indosseranno una fascia nera sul braccio destro, in segno di lutto. «Non voglio spendere parole inutili, solo esprimere le condoglianze di tutto il club e dei tifosi, che come società rappresentiamo, alla famiglia di Gianluca» dice il presidente Ario Costa con tono mesto, prima dell'abituale conferenza stampa di Spiro Leka. E' difficile in questo venerdì parlare di basket con il coach della Vuelle, come si fa di consueto in sede attorno a un tavolo. «Questo è veramente un black fri-day - ammette Spiro -. La scomparsa di Gianluca Mattioli è pesante per tutti i pesaresi, per me in particolare, perché ho vissuto molti anni di fianco alla casa di quella che poi è diventata sua moglie. Lo vedevo spesso, quindi gli ero molto affezionato». Il basket era nel cuore di Gianluca e Pesaro farà di tutto per onorare il suo ricordo nella partita che l'aspetta a Trento. «Hanno gli stessi punti nostri, lo dice la classifica, ma sono stati condizionati sin qui dalle assenze e hanno bucato solo la trasferta di Varese - dice Spiro -. Il loro rimane un campo ostico, per cui servirà una prova di solidità mentale per uscirne a testa alta». BUSCAGLIA non avrà il play messicano Jorge Gutierrez, mentre ci sono chances che rientri l'americano di passaporto danese Sha-von Shields, uomo prezioso negli equilibri dei trentini. In settimana anche la Vuelle ha lavorato incompleta: Ceron è stato fermo due giorni, Omogbo ha saltato l'amichevole di Bologna, che si è rivelata molto utile secondo l'allenatore albanese. «Uno scrimmage che è stato provvidenziale - commenta Leka -perché mercoledì avevo solamente 6 senjor a disposizione, quindi sarebbe stato un allenamento non di livello. La Fortitudo ha giocato una partita vera, erano stimolati dal confronto, perciò la cosa ci è servita davvero. Ho provato la soluzione con Mika e Ancellotti insieme e dato molto spazio a Serpilli, Bocconcelli e Crescenzi, ragazzi che lavorano sodo con noi tutta la settimana e meritano di stare in campo in queste occasioni». Intanto, a proposito di giovani, Bran-don Solazzi è andato in prestito a Lecco, in serie B. TRENTO ha cercato di mantenere la fisionomia dell'anno scorso, quando fu finalista scudetto a sorpresa eliminando Milano in semi-finle, ma la partenza di Dustin Hogue (ora approdato a Capo d'Orlando) ha tolto sicuramente qualcosa a questa squadra sotto i tabelloni. «Ho notato che da due partite partono con Sutton schierato in quintetto da pivot ma la sua fisicità, seppure ottima, non è la stessa che avevano con Hogue. Chi temiamo? Prima di tutto la furbizia di Forray in regia e poi il tiro di Gomes e Silins, gli specialisti. Baldi Rossi è sempre pericoloso mentre il volto nuovo, molto efficace, è Behanan, che tiene il passo, anche nelle sconfìtte». LA VUELLE spera di sfruttare la pressione che graverà, giocoforza, sulle spalle dei trentini: «Per loro quella contro di noi è una di quelle gare che non possono perdere -sottolinea il tecnico biancorosso -quindi cercheranno di azzanarci subito e chiudere la pratica, anche per non pagare le fatiche di coppa in una eventuale gara equilibrata. Ecco perché, invece, serve resistere per 40' senza forzare e limitare le