Sodini e gli acciacchi «Una settimana difficile» Quella che si è appena chiusa alle spalle è stata - a detta di coach Marco Sodini - «la settimana più difficile dal punto di vista del campo» mai vissuta fino a questo momento dalla sua Pallacanestro Cantù. «La battaglia contro Venezia ha lasciato strascichi di carattere fisico» piuttosto importanti, con la botta rimediata da Burns e la mano gonfia di Chappell a rappresentare un problema in più nei giorni dedicati all'avvicinamento alla partita di domani contro Torino. Se a questo si aggiunge il forfait di Thomas e l'influenza di Raucci, ecco spiega la «fatica ad allenarsi cinque contro cinque», con la necessità di attingere al solo Luca Pappalardo per provare qualche schema aVighizzolo.Laprovacheaspet-ta la Red October non è di quelle semplici da affrontare. «Torino è una squadra di livello per talento e atletismo», dice Sodini. Pur essendo «una squadra nuova, con staff nuovo e molti giocatori nuovi», Cantù troverà sulla sua strada un avversario temibile. Definiti «bravi e variegati» dal tecnico viareggino, i torinesi hanno nella fase offensiva un punto di forza cui prestare grande attenzione. «Quando Torino attacca ed è in palla - continua l'allenatore di Cantù - è in grado di mettere in campo quantità infinite di energia». «Secondo me è una squadra di prima fascia», conferma, convinto che la sua Red October potrà comunque dire la sua Ciò, a patto che la sua compagine pro- ponga «un avvio di partita diverso da quello contro Venezia»: «Abbiamo bisogno di essere competitivi, e di esserlo fin da subito. Abbiamo necessità, al contempo, di distribuire le energie e di allargare le nostre rotazioni». Il tema, in fondo, è sempre quello. «Giocare con intensità lungo tutti i 40'» e, così facendo, limitare al massimo le folate offensive dei padroni di casa. «E' impensabile competere in Serie A mantenendo in campo gli stessi giocatori per 37, 38 o 39 minuti». «Tutti quelli che fin qui hanno avuto un minutaggio contenuto si s