BASKET SERIE A UNA VISITA SPECIALE IL SUCCESSORE DI SAN PETRONIO PARTECIPA ALLA FESTA DI NATALE DEL MINIBASKET BIANCONERO INSIEME Al GIOCATORI DELLA PRIMA SQUADRA Anche Zuppi sprona la Virtus a volare alto L'arcivescovo «Il basket è un gioco di squadra dove bisogna essere forti e leggeri allo stesso tempo» Alessandro Gallo ¦ Bologna UNA PALESTRA, il Cierrebi, tanti cestisti: sembra un clinic di pallacanestro. Ma il coach, stavolta, con Alessandro Ramagli che resta tra le prime file della platea, è speciale. La messa di Natale, in casa Virtus, viene celebrata dall'arcivescovo Matteo Zuppi, che sia nell'omelia, sia nel congedo da fedeli - presenti quasi cinquecento persone molte delle quali gli chiedono un autografo e un selfìe -usa un linguaggio caro alla pallacanestro. «Mi sembra - spiega l'arcivescovo - che qua ci siano due tipi di fede. Quella che ci ha portato qui, a celebrare questa funzione, e quella bianconera». Davanti ai giocatori della Virtus e ai gruppi del minibasket (130 bambini) e delle giovanili (altri 101 ragazzi) il vescovo, affiancato da don Massimo Vacchetti, spiega come giocare. «Per giocare bene, bisogna farlo con gli altri. Nostro Signore avrebbe potuto giocare da solo: è Ramagli «Parole che vanno al di là dello sport e per uscire da questo momento dobbiamo seguirle» venuto in mezzo a noi, per giocare con noi. Perché è il gioco della vita». Ricorre al latino, Zuppi, il suggerimento, o meglio l'assist, arriva, come dice lui, da una suora di clausura. «Che mi ha consigliato un motto che si rifa al latino: 'Omnia virtus cum levitate'. Perché nella pallacanestro, per saltare più in alto, bisogna farlo usando la forza, ma anche la leggerezza». Più che una predica un clinic, con Zuppi che rivela di aver compreso la distinzione dei ruoli. «Nel calcio si parla di mister, nella pallacanestro di coach». Davanti a lui tutti i bianconeri, con una sola eccezione, Lafayette, dispensato per problemi di famiglia. «Le parole del vescovo non possono che essere condivise - spiega il coach Alessandro Ramagli -. Ma sono parole profonde, che vanno ai di là della pallacanestro. Sono valori che riguardano la vita nel suo complesso, della quale, il basket, è solo una piccola parte». Il vescovo parla di sorrisi, della voglia di rialzarsi, sembra quasi un'esortazione a una squadra che ha perso cinque delle ultime sei partite. «Dobbiamo uscire da questo momento, dobbiamo farlo tutti insieme. Giocare con gli altri e passare la palla come ha detto il vescovo? La palla ce la passiamo - sottolinea Ramagli - dobbiamo migliorare altri aspetti». La festa bianconera, per la prima volta al Cierrebi, piace e dà lustro a un'intera comunità. Per quest'anno è stato predisposto il classico albero, per il futuro si pensa a un presepe. Intanto la comunità bianconera - con il presidente Alberto Bucci, il vice Giuseppe Ser-masi e il presidente della Fondazione Daniele Fornaciari - si diverte e si scambia i doni, mentre risuonano le parole di Alberto Bucci, pronunciate al Panathlon Bononia. «Le prime quattro partite ci hanno illuso. Adesso viviamo con un po' di angoscia le partite. Dobbiamo rimettere a posto i cocci e risolvere, tutti insieme, i nostri problemi». Contro Torino Dopo la strigliata di Baraldi è attesa la reazione di orgoglio della V nera ¦ Bologna DOPO LA STRIGLIATA ad opera di Luca Baraldi, alla Virtus ci si continua ad allenare al gran completo in previsione della gara di domenica, quando a mezzogiorno i bianconeri ospiteranno Torino. Si tratta di una partita delicata con la squadra che è chiamata a recepire gli input che in settimana ha somministrato ai giocatori parlando sia in gruppo che ai singoli. Resta il fatto che la gara non sarà decisiva per il futuro di Alex Ramagli, seduto in pianta stabile sulla panchina bianconera. m^'i FESTA Monsignor Matteo Zuppi incontra il mondo della V