BASKET I FRATELLI 'TERRIBILI' DARJUS «IL PUBBLICO DI REGGIO CI HA ACCOLTI COME DEGLI EROI. IL MIO CUORE NON HA MAI BATTUTO COSÌ FORTE...» KSYSTOF «QUANDO VERREMO QUI SARÀ SEMPRE COME TORNARE A CASA LAGRISSIN BON SI QUALIFICHERÀ» LavrinoviCp che ritorno! «Centinaia di abbracci e le donne ci baciavano» Andrea Russo MERCOLEDÌ sera. L'incontro fra Grissin Bon e Lietkabelis è terminato con la vittoria baltica ispirata dalle giocate di Ksystof Lavrinovic decisivo come non si vedeva dai tempi di Siena. Nei sotterranei di via Guasco, cappuccio in testa, i lituani escono alla spicciolata, dirigendosi, non senza qualche difficoltà nel trovare l'uscita, verso il pullman che aspetta in via dei Servi. Appena fuori dalla tana ospite aspetta Edita, moglie di Darjus Lavrinovic, insieme ad altre due «wags» arrivate da Panevezys. Non è rimasto quasi nessuno quando, per ultimi, fanno capolino i Lavrinovic, subito desiderosi di dispensare umorismo. «Facciamo l'intervista in inglese? Peccato, noi preferivamo in lituano o in polacco, lingue che servono al giorno d'oggi... Io sono Darjus? No lui è Darjus, io sono Ksystof, anzi Darjus». I due si scambiano di persona proprio come i gemelli Weasley di Harry Potter: si divertono e mostrano grande autoironia. Eppure qualcosa in carriera l'hanno ottenuto... «Dopo alcune sconfitte pesanti e l'addio di coach Stalbergs, avevamo un problema psicologico - esordisce Darjus - Era importante rimanere uniti nelle difficoltà. C'è stata una svolta tattica decisiva per la vittoria...». «E' stato decisivo anche Darjus Lavrinovic» - lo interrompe Ksystof. Inizia così un ping-pong di complimenti. Il gigante del Baltico, infatti, corregge il tiro del fratello e, indicandolo con un dito, esclama: «Ksystofì Ksystofì Mio fratello è il più forte tra i due». MA QUANDO si parla delle sensa- zioni provate dopo l'accoglienza del pubblico, i volti tradiscono le emozioni. «E' stata una serata incredibile - rispondono all'unisono -Non avevamo mai visto nulla di simile nella nostra vita. Questi sono i tifosi migliori di sempre». «Il pubblico ci ha accolto come eroi - aggiunge Darjus - Il mio cuore, lo confesso, non ha mai battuto così forte come questa sera (mercoledì, ndr)». «A fine partita, le persone ci hanno riempito di abbracci e ringraziato almeno un centinaio di volte. Addirittura le donne ci hanno baciato sulle guance...», spiega divertito Ksystof, che poi aggiunge: «In futuro, quando io e mio fratello passeremo da qui, sarà sempre come tornare a casa. Noi amiamo Reggio, la sua gente e la Pallacanestro Reggiana». E per finire, nel mezzo dei ricordi, non manca un lucido pensiero sulla lotta qualificazione... «Il nostro gruppo ha un livello di competizione elevato. A noi manca una vitto- ria per passare alle Top 16, e anche la Grissin Bon è in una situazione pressoché simile. Sappiamo, però, che Max Menetti gioca sempre per vincere, perciò sono certo che Reggio riuscirà a qualificarsi...», conclude Darjus. Dopo le ultime foto e i saluti con Menetti, i Lavrinovic si congedano dal PalaBigi per prendere la strada verso la Lituania, mentre