Pesaro, devi provare a far saltare il Banco C'è Sassari Sotto i riflettori dell'astronave, la squadra deve decollare per non restare inchiodata all'ultimo posto SPIRO LEKA SPINGE I SUOI: «PER GIRARE LA FORTUNA DALLA NOSTRA NON BISOGNA SPRECARE I TIRI LIBERI E FARE SCELTE UN PO' PIÙ' LOGICHE NEI FINALI TIRATI» ¦ Pesaro NON HA una buona tradizione con le partite a mezzogiorno la Vuelle, mentre le sfide in notturna piacciono di più e di solito l'atmosfera che si crea è favorevole. Dovrà scendere in campo col solito spirito battagliero, stasera, la Vuelle contro il Banco di Sardegna (palla a due alle 20,30) perché Brindisi con due guizzi l'ha lasciata sola sul fondo della classifica. Virare la boa con una vittoria, dopo tanti magoni, sarebbe la medicina per curare un ambiente frustrato dalla mancanza di risultati, nonostante si arrivi sempre a giocarsi le partite sino in fondo. E azzeccare le medicine giuste per curare il male è fondamentale. Perciò Spiro Leka analizza come si potrebbe fare per superare l'ansia da prestazione negli ultimi minuti, fin qui fatali alla sua squadra. «Ci manca sempre qualcosina per girare la buona sorte a nostro favore. La prima: i tiri liberi, che non sono questione di fortuna - sottolinea il coach biancorosso -. Nessuno ti disturba mentre sei in lu- netta, quindi bisogna imparare ad isolarsi dal contesto e tirarli meglio di quanto abbiamo fatto finora, abbiamo sprecato troppo. L'altro aspetto è che dobbiamo imparare ad essere più specifici nei finali punto a punto per produrre una scelta logica, anche se gli avversari cercano di spingerti altrove. Difatti stiamo provando a disputare partitelle di tre, due e anche un minuto per migliorare l'incisività degli ultimi tiri, anche se un conto è giocarle tra noi e un altro farlo in una partita vera. Infine la difesa: quella individuale deve tenere di più sugli uno contro uno, mentre la zona comincia a dare i suoi frutti». LA DINAMO dei tempi di Meo Sacchetti era una squadra contro la quale era piacevole giocare, perché - sicura del suo talento offensivo - lasciava anche all'avversario libertà di movimento e grandi spazi. Oggi Sassari non gioca più così, anzi: «Ti lascia correre, ma se c'è da menare mena, eccome. Chi ha visto la partita con Trento, che pure è una squadra molto fìsica, se ne sarà accorto. Gli hanno messo le mani addosso più di quanto sia riuscita a fare la Dolomiti Energia. E nelle situazioni in cui ti aggrediscono noi dobbiamo riuscire a reagire - dice Leka -. Chi è il nostro leader? Chiaro che per i bottini che mette insieme Dallas Moore è il punto di riferimento: ma il leader non si decide a tavolino, lo fa il campo ed anche il vissuto di una squadra». Sassari ha invece più punte a disposizione al suo arco: innanzitutto Scott Bamforth, che nelle ultime cinque partite sta viaggiando a oltre 20 punti di media, tanto che la società del presidente Sardara gli ha appena rinnovato il contratto. Sotto canestro Shawn Jones e Darko Planinic sono delle garanzie, poi c'è Dyshawn Pierre, un'aletta interessante che si sta facendo notare dopo la buona annata da rooki