fllLOVDISCHHM Serve un maggior decisionismo Com'è moderna questa Cantù Sarò giudicato presuntuoso ma è da tempo che su queste colonne combatto l'assenteismo dell'andare avota-re, perché lo giudico anti storico e contrario aognipossibilelivel-lodidemocrazia.Nelnostro paese tutti parlano di democrazia maho l'impressione che il pensiero più convinto sia quello della democratica Insommain tutte le cose della vitaoccorre anche un po' di decisionismo. Purtroppo noi siamo abituati agli abbonamenti di andata e ritorno, vedesilaquerelledellede-cisioni della Camera che poido-po devono passare al Senato, poi il Senato le rimanda indietro e così all'infinito. Avanti sì ma in senso metafisico. Parlavo di presunzione e il presidente della Repubblica Mattarella, l'hachiamataincau-sa perché recentemente ha dichiarato che l'assenteismo non aiutaalcunasituazione. Però si sa io sono anche un romantico tant'è vero che rminteressal'ini-ziativadi Franco Bolelli, filosofo e scrittore milanese, che haidea-to per ilprossimo mese unfesti-val che rivendicala rivincitadei sentimenti. Sonpropriofuoridi meloneinquestomomentoaes-sere coinvolto da questi problemi... Oltre all'assenteismo, tempo faho citato le vicende delbasket femminile che a Como è facile ricordare. Mentre mi compli- mento per le 634 partite disputate in serie A dalla Massiadri che ha superato un'altra amica del Pool comense, la Catarina Pollini, devo purtroppo registrare la scomparsa, per FAlzehimer, di Franca Ronchetti che aveva contraddistinto l'epoca d'oro degli inizi in riva al lagodel grande basket di Enrico Garbosi. L'ami-caMiriam Garbosi, lavedovadi Enrico, c'è ancorahanovant'an-ni, halo spirito di una giovane e collaboraper la squadradi Varese allenatada Lilly Ferri attualmente primainclassificanel girone di A2. Francasi eraspostata aTrino hasposato Giorgio Dongiovanni, bolognese azzurro, e avevano creato assieme una scuola per il basket torinese. Detto questo passiamo alle vicende politiche e istituzionali-della pallacanestro. Nonso quale potràesserel'iterdel prossimo consiglio federale della Fip ma spero in questo caso che ci sia un po' di decisionismo e di coraggio, cosa che manca purtroppo alla lega, particolarmente a quelladi serie A perché continua a fare giochetti delParlamento: avanti e indrè, senzadivertimento però. Non ci sono competenze ma solo presenzialismo inutile visto che poile decisioni vengono prese dal potente o potenti di turno senzapensarealprogressodella specialità. Con buona pace di tutti penso che basti pensare alla menata della richiesta di più stranieri e che laricostruzionenonpuò avvenire dalla mansarda, ma dalle fondamenta. Tutto quanto soprami riportaallanostrapalla-canestro, quella di Cantù. Ho avuto occasione divederla dal vivo PaltradomenicaaDesio contro Capo d'Orlando e sinota-vacon piacere aldilàdellavirto-riaunmododigiocare spettacolare e interessante. Che hapor-tato lanostrasquadraagiocare e lottare sempre indipendente-mentedal risultato, se si esclude labatostainiziale di Varese che diede modo pianto generale, pensando ormai aunacertare-trocessione. Non so come finirà, ma so che contrariamente all'idea del controllo del pallone percuirecuperataunapallaoda un rimbalzo, o da un anticipo il regista di turno porta avanti la palla conritmo dacasadi riposo e poi quando si arriva nell'altra metà campo di cominciaagioca-re e uno aturnodeigiocatoripri-madi tirare o entrare o iniziare un ipotetico schema segue i dettami del life coaching, telefona a casa, al presidente, al procuratore... Oggi Cantù gioca in un modo moderno, recuperatala palla si fionda avanti e gioca con rendimento, piacere per la squadra e per ripubblico. Certo cosìfacen-dosirischia anche di perd