«Un grande sforzo ma poca lucidità Ora guardiamo avanti a testa bassa» IL COACH Vitucci rimprovera ai suoi un ritmo troppo elevato sin dall'inizio. «Ma i ragazzi ci hanno provato fino all'ultimo» di Andrea PEZZUTO Coach Frank Vitucci può rimproverare davvero poco ai propri giocatori, che hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo e che forse, come sottolineato dallo stesso coach, hanno peccato di "generosità" nell'interpretazione della gara, impostandola su ritmi troppo alti: «E stata una sconfitta amara - spiega coach Vitucci - soprattutto nell'epilogo. L'abbiamo ripresa quando sembrava ci stesse scappando via: questo è un aspetto positivo, perché vuol dire che i ragazzi ci hanno provato fino alla fine. Poi Thomas ha buttato la palla per aria e vabbè. Durante la partita abbiamo fatto fatica a giocare controllando il ritmo: abbiamo subito il loro ritmo ed era quello che temevamo. Ci abbiamo lavorato ma non siamo riusciti poi ad applicarlo bene perché dovevamo riuscire a rallentare un po' di più il gioco. Sapevamo che c'era questo rischio con Cantù, che è una squadra che spinge molto il gioco e ti costringe a giocare in maniera speculare a loro. Tutto ciò è faticoso, perché dall' altra parte c'è molto più talento, e ci sono state giocate di talento puro, come quelle di Culpepper, che hanno inciso molto sulla partita. Abbiamo fatto uno sforzo notevole ma con poca lucidità, ed alla fine, purtroppo, non è stato premiato». Guardando a quanto prodotto in queste settimane e soprattutto al futuro, il coach poi aggiunge: «Ora mettiamo una riga sul girone di andata con la consapevolezza che ci sono ancora molte cose da migliorare, ma ci sono anche la voglia e la determinazione di provare a farlo, come dimostrato questa sera. Rimaniamo a testa alta dopo la partita, ma a testa bassa durante la settimana per preparare i prossimi incontri». Infine il coach ritorna sulT andamento della gara e su he pecche del roster a disposizione: «Il tiro da tre punti questa sera è stato figlio della preparazione: abbiamo preso pochi tiri aperti o che erano frutto della co-strazione del gioco; insomma, abbiamo tirato poco e anche male. Io cercherò di tirar fuori il possibile dai giocatori che ho a disposizione. Purtroppo ci sono stati dei disagi in settimana: Giuri è appena rientrato, Moore si era fermato; non grandi cose, ma che in una squadra non lunghissima incidono molto. Anche la mancanza di un Simone Fusco, che si è fatto male alla caviglia, in allenamento si sente, perché manca la qualità. Io posso lavorare il più possibile sulla parte che mi compete e cerco di trasmetterla ai giocatori che ho a disposizione. Ognuno di loro ha una chance, anche piccola, come ad esempio Oleka, che ha giocato solo due minuti, ma non siamo a settembre: non posso lasciare la gente in campo a sbagliare, a provare, a vedere cosa fa. Se gioca bene, e non vuol dire che deve fare qualcosa di spettacolare, ma di concreto per la squadra, gioca di più. Alla fine, comunque, sono sicuro che lavorando bene le cose si compenseranno». Sopra, un time out chiamato da coach Francesco Vitucci. A sinistra, Lalanne in un'azione di