Vince la pallacanestro «Peccato per il finale» Spettacolo sia in campo sia sugli spalti di Andrea PEZZUTO_______ Cantù viola il PalaPentassu-glia grazie ad un rocambolesco canestro allo scadere del pivot Smith, ma a vincere è stata la pallacanestro. Sia sugli spalti che in campo, infatti, si è assistito ad uno spettacolo di altissimo livello, con le due tifoserie (in rapporti di grande amicizia) che hanno reso l'impianto brindisino un catino ribollente di tifo come non si vedeva da mesi, e con le due squadre che hanno dato vita ad una gara vibrante, dalle mille emozioni, che non ha voluto saperne di avere un padrone fino all'ultimo secondo. Gli uomini di coach Vitucci ci hanno provato con tutte le loro forze a tenere testa ad una squadra oggettivamente più ta-lentuosa, confermando tutti i miglioramenti visti nelle ultime settimane, ma allo stesso tempo palesando anche i limiti risaputi, che vanno ricondotti soprattutto ad una panchina corta e con poco talento offensivo. Nonostante ciò, coach Vitucci - contrariamente a quanto si potesse pensare alla vigilia - ha deciso di giocarsela a viso aperto, impostando la gara su ritmi più elevati rispetto alle ultime uscite: ritmi congeniali, però, alle caratteristiche dei brianzoli, che alla fine hanno superato la soglia degli 86 punti che di media realizzano. Le sconfitte, come è banale sottolineare, non sono mai da salutare positivamente, ma mai come questa volta società e tifosi possono ritenersi soddisfatti per l'atteggiamento tenuto dalla squadra, ed anche per gli spunti tecnici emersi. I biancaz-zurri, infatti, stanno proseguendo nella loro crescita, aiutati da un coach con le idee chiare, che ha sin da subito ridisegnato le gerarchie in campo, che vedono Smith e Tepic saldamente giostrare dalla sala comandi e Mesicek ritagliarsi sempre più il ruolo dello specialista offensivo. E nonostante gli 88 punti subiti a domicilio, la squadra non è dispiaciuta neppure in difesa, dove è riuscita ad imbrigliare per 30 minuti uno dei migliori giocatori del campionato, ovvero Randy Culpep-per, che nell'ultimo quarto ha però deciso di salire in cattedra e di portare i suoi alle Final Eight di Firenze, con buo- na pace di squadra e pubblico locali. Un campione indiscusso in campo, forse meno a livello di self control, dato che assieme al suo compagno di squadra Thomas si è lasciato andare ad esultanze da censurare. Alla fine, comunque, se Brindisi non ha portato a casa i due punti è per merito della classe dei due giocatori suddetti, e forse anche per demerito della tema arbitrale, che sulla palla rubata nel finale da Moo-re non se l'è sentita di fischiare un fallo antisportivo che, data la dinamica, sembrava esserci tutto, visto che tra il folletto biancazzurro ed il canestro non c'era alcun giocatore can-turino. In una giornata triste per squadra e società, che piangono la morte dell'imprenditore Massimo Sciscio, grande tifoso nonché suocero del capitano Marco Cardillo, l'ambiente biancazzurro avrebbe avuto bisogno di lui motivo per sorridere, e ad un certo punto, come sottolineato dal presidente Nando Marino, sembrava che qualcuno dall'alto stesse guidando Brindisi alla vittoria. Ma sarà per la prossima volta. E stata una partita molto emozionante, quella di ieri sera al PalaPentassuglia tra Happy Casa Brindisi e Cantù, ma alla fine sono stati gli ospiti a imporsi. Il pubblico brindisino, dal canto suo, come sempre non ha fatto mancare il sostegno ai propri beniamin