L'OPINIONE 'Tronto soccorso" per non gettare la A di GIANCARLO PIGIONATTI Il solito film dal finale triste. Senza un risolutore, dovendo ancora una volta bocciare nella parte che non gli si addice l'elemento più pagato e stimato sul mercato qual è Cameron Wells, il quale fa cilecca soprattutto e fatalmente nei momenti decisivi, questa Openjobmetis si spegne alla distanza, come le sta capitando, regolarmente, nonostante un impegno ammirevole se non commovente allorquando lucidità e sicurezza la sostengono contro i propri stessi limiti per scarsa qualità dei singoli. Puoi difendere alla morte ma se non fai canestro, quando esso può fare la differenza, resti con le tue magagne: perdere ai punti, come spesso accade, o per kappaò è la stessa cosa. Avramovic, Pelle e compagni (quelli lodevoli), battendosi a petto nudo, fanno persino tenerezza, soprattutto nel vederli soccombere alla distanza. Già, di questo passo il club biancorosso rischia seriamente di buttar via, con le proprie mani, una serie A che già ha salvato nella scorsa stagione senza trarre, evidentemente, istruzioni per l'uso (futuro). Un inservibile o inutilizzabile Hollis risalta un grossolano errore di mercato, in più la perdita di Waller ha acuito le pecche e compromesso la classifica, ciò va detto per onestà ad attenuante dei responsabili. Ora però dirigenti vari, del Consorzio e della Pallacanestro, se non vogliono finire alla sbarra di fronte a un' innocente "piazza" per averla tradita nelle sue passioni e aspettative, come colpevoli di un delitto ai danni della realtà più gloriosa di un'intera provincia, si diano, subito, una regolata. Criticare è facile, è vero, non senza, però, osservazioni fatte con il senno del prima, riscontrabili su queste colonne, nero su bianco, prima del campionato, in ordine a un auspicabile cannoniere o, come si diceva, a un risolutore, fosse anche costato potendo discernere tra comprimari e leader per risparmiare, opportunamente, viste le risorse finanziarie, su elementi da panchina e non dover poi, in preda a paure, ansie e angosce, spendere più soldi in rammendi. Operare, di questi tempi, è più difficile per le dinamiche d'un mercato avaro di garanzie non potendo, peraltro, "cannare " scelta alla ricerca di un giocatore ideale per dare concretezza al lavoro di questa squadra sollevandola da tanti atroci oneri della prova. Ma senza un intervento da "pronto soccorso" si scivola sempre più nell'impotenza e nella rassegnazione. Un "misterx" che possa cambiare la dimensione della formazione di Caja (ora ultima) ci sarà pure. Torino vanta più individualità di valore ma, in fine dei conti, è stato Pat-terson, tiratore scelto, a depredare Varese di punti preziosi e vitali. Com 'è accaduto in altre gare, emblematica quella di Pesaro decisa da Dallas Moo-re per sintetizzare un finale comune ad altri, troppo punitivi e pesanti per una squadra cui non si può rimproverare nulla per animo e ardore non avendo colpa i singoli se alcuni di essi sono modesti; la critica va a chi, decidendo, li ha presi. Nel frattempo abbiamo sperimentato Vene, poco più di una comparsa; se cosi è davvero, l'egregio Coldebella (foto Blitz) deve spiegarci anche questa scelta. Deve passare la nottata mantenendo ancora viva la speranza, cattivi pensieri a parte, di un'Open-jobmetis da resurrezione avendo tempo e fede aspettando l'"uomo giusto al posto giusto ". Avviso ai naviganti: n