il commento Avellino come il Napoli sfida la Signora del basket di Oscar Eleni Il basket gira la boa del girone di andata inseguendo Avellino che, come il Napoli nel calcio contro la Juventus, sfida Milano, la più scudettata nel pallone a spicchi. La differenza in questa battaglia Nord-Sud è che la Juventus sta giocando bene mentre Milano ha scoperto di avere un motore potente senza una grande difesa, senza l'armonia di un gioco corale. Due sconfitte davanti al popolo incredulo del Forum, ha san Igino e san Felice, ma se la prima contro il colosso russo Cska ci poteva stare, anche se quasi 30 punti di scarto sono stati umilianti, incatenando Milano all'ultimo posto nella grande Europa, la seconda contro i campioni d'Italia della Reyer Venezia senza Peric, il suo metronomo, e, da metà partita, senza Orelik, il cannoniere, dovrebbe almeno allarmare. Vero che i conti si faranno più avanti, nella coppa Italia di febbraio e poi nei play off al caldo, e chi ha tante munizioni nel fortino può rimandare gli esami a quando gli altri saranno sfiniti. La caduta contro la squadra di De Raffaele che sembrava a pezzi e ha dovuto chiedere aiuto al veterano Ress, classe 1980, arrivato a 600 partite in serie A, lascia Avellino padrona del tabellone della coppa Italia che si giocherà dal 15 al 18 febbraio sul legno duro del pala Mandela di Firenze. La Lombardia come regione guida per queste finali. Resta fuori dalle belle soltanto Varese prigioniera nella lotta per non retrocedere con Brindisi, Pesaro e Pistoia. Sono nella rosa, oltre a Milano, anche Cremona ripescata dalla A2, ma resa bellissima da Romeo Sacchetti e da Fontecchio, Cantù che sembrava non dovesse neppure finire il girone di andata per problemi societari, Brescia la grande sorpresa dopo 9 vittorie all'inizio del campionato, tornata al successo dopo 4 sconfitte consecutive. Completano il tabellone da cui sono state escluse Sassari e Trento, due protagoniste nelle ultime stagioni, anche la Virtus Bologna e la Torino del Luca Banchi che ai quarti sfiderà Venezia, ma proprio ieri l'allenatore di Grosseto ha deciso di lasciare una società dove non si è trovato bene dal primo giorno. Ha resistito per tutto il girone di andata, ma alla fine, dopo un bel piazzamento in campionato e il passaggio alla seconda fase in Eurocup, non ha retto davanti alle ingerenze della società. Un destino per questo eccellente allenatore che già ad inizio stagione si era scontrato con la dirigenza per acquisti non concordati, una maledizione per chi aveva portato allo scudetto Siena e poi anche Milano prima di essere mandato via senza colpe. COSÌ Sono CANESTRO AL GIRO DI BOA Le prime 8 della Al qualificate ai quarti di coppa Italia Avellino (24) - Cremona Torino Milano V. Bologna (20) 22 (16) Venezia Cantù