I motivi dell'addio del coach gialloblù Banchi se ne va sbattendo la porta Mai in sintonia con ia proprietà, decisive le continue interferenze nello spogliatoio Il precedente ^ Le tensioni tra Banchi e la famiglia Forni erano esplose già in estate come raccontato da La Stampa. La vittoria ^ La lite allenatore proprietà è divampata durante la bella e intensa vittoria di Varese. DOMENICO LATAGLIATA Non è mai stato amore, tra la famiglia Forni e Luca Banchi. E ieri il bubbone è scoppiato. Fragorosamente. Le strade del coach grossetano e della Fiat si sono divise: rescissione consensuale del contratto e (non) amici come prima. Nonostante il quinto posto al termine del girone di andata a soli quattro punti dalla vetta, la qualificazione alla Top 16 di Eurocup (con bilancio di una vinta e una persa nella seconda fase) e quella alla Final Eight di Coppa Italia: tutto questo non è bastato per fare scoccare la scintilla tra le parti. Che si sono (mal) sopportate per mesi, salvando la facciata ma nemmeno sempre, perché altri momenti di tensione si erano registrati per esempio pure dopo i ko di Bologna, contro Kazan al Ruffini e a San Pietroburgo. Fino a domenica pomeriggio quando, al palasport di Varese, è andato in onda uno psicodramma in tre atti: prima della partita, quando il presidente ha voluto parlare alla squadra dentro lo spogliatoio che quasi tutti gli allenatori non vogliono mai violato. E poi durante la partita stessa, con la squadra sotto di undici punti all'intervallo e le conseguenti lamentele espresse a voce alta - così riferiscono i presenti - da parte di Francesco Forni, vice presidente operativo della società. Infine, la scena madre: a fine gara, nonostante la vittoria ottenuta in rimonta, il diverbio è proseguito (sempre in spogliatoio...) con toni sempre più accesi, senza che la situazione si normalizzasse e anzi. È ora di tornare a lavora re. A Torino c'è tutto per far bene: una piazza storica, lo sponsor importante, la proprietà appassionata Luca Banchi 25 maggio 2017 alla firma del contratto Né la notte ha portato consiglio: Banchi ha comunicato al proprio agente la decisione di volere prendere il cappello e andarsene, la società ha fatto il minimo indispensabile per provare a ricucire il rapporto ma alla fine si è arrivati al divorzio. Banchi insomma ha fatto le valigie da insalutato ospite. Dopo essersi fatto apprezzare dai tifosi e dagli appassionati, con un bilancio di dieci vinte e cinque perse in campionato, sei successi e altrettanti ko in Eurocup: lo striscione «Banchi sindaco» che si era visto al Ruffini già dopo poche partite di campionato aveva fatto inizialmente sorridere, ma rendeva l'idea di quanta fiducia in lui riponesse chi ha nel cuore la palla a spicchi torinese. «Quando mi è stata chiesta la disponibilità a venire qui - aveva raccontato - ho sentito il brivido giusto». Era fermo da due stagioni, dopo lo scudetto vinto a Milano (che seguiva quello di Siena) e una seconda stagione in Olimpia che non aveva rispettato le attese. «Mi sono goduto la famiglia e ho ripreso in mano la mia vita. Adesso però è ora di tornare a lavorare. Qui c'è tutto per far bene: è una piazza storica, lo sponsor è importante, la proprietà appassionata». La luna di miele era però durata pochissimo. Quasi nulla, a dire il vero. Basta riawolgere il nastro al giorno del raduno, 19 agosto: «C'è stato qualche contrasto nelle scelte dei giocatori (con Francesco Forni, ndr), non tutto è andato come speravo. Un po' di disappunto c'è. Io garantisco ma anche esigo il massimo rispetto dei ruoli. Mi erano sta ti chiesti degli obiettivi da raggiungere e delle direttive tecniche, avevo le i dee chiare sui giocatori più adatti per questa squadra e per la mia filosofia di gioco, invece ci sono state delle ingerenze nella campagna acquisti che mi hanno spinto anche a ipotesi drastiche pur di veder rispettata la mia dignità». Le dimissioni erano state sfiorate già allora. «Sono sempre stato disposto al confronto, invece si sono prese iniziative e fatti ingaggi a mia insaputa (Patterson e Ste-phens, ndr) il che ha creato tensioni piuttosto forti. Per me è stata un'esperienza frustrante, mai capitata in carriera». Con certe premesse, è già stato un miracolo che le parti abbiano continuato insieme fino a ieri. Tra gli alti dei risultati e i bassi di rapporti umani mai nati: spigoloso ai limiti della ri- gidità Banchi, molto sulle loro i Forni. Adesso, per il bene del basket gialloblù, non resta che aspettare che passi la tempesta. © BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Non tutto è andato come speravo. Un po'di disappunto c'è. lo garantisco ma anche esigo il massimo rispetto dei ruoli Luca Banchi 19 agosto 2017 raduno della squadra La reazione dei tifosi «Come tornare provinciali» «Dai Luca, ripensaci» Quando arriva la notizia dell'addio di Banchi, al Ruffini (dove si è rivisto Mbakwe) si stanno allenando in pochi. Né ci sono tifosi in zona. Sul web, invece, il sentimento comune è l'incredulità: «Con Guerrieri, il miglior coach visto a Torino-era uno dei commenti -. Metterlo nelle condizioni di andare via è da suicidio». «Come riprovincializzarci in poco tempo» scriveva un altro. «Ci siamo trascinati allenatori che erano da cacciare, ora ci lasciamo scappare l'unico in grado di tenere unita questa squadra». E ancora: «Mi piacerebbe che un allenatore non badasse alle questioni personali. E capisca che la squadra è ormai affar suo, non per soldi ma per passione. Dai Luca, ripensaci, siamo con te». Non accadrà. [d lai] Il presente t ^ l ^m Assorbire in fretta l'addio tumultuoso di Banchi non sarà facile ma lo staff tecnico gialloblù farà di tutto per fare giocare concentrato il team domani sera al Ruffini contro i lituani del Lietuvas Vilnius per il terzo match del girone F della Top 16 di Eurocup. I torinesi hanno una vittoria e una sconfitta, i lituani 2ko ^m Dopo il match di Eurocup, Fiat affronterà in campionato domenica ancora al Ruffini il Brindisi, ultima in classifica a quota 8 punti insieme a Varese, Pistoia e Pesaro. All'andata (era la giornata d'esordio della serie A1) i gialloblù s'imposero 67-72 con Vujacic tra i migliori sul parquet ^m Giovedì 15 febbraio a Firenze (match in serata) la Fiat Torino disputerà il quarto di finale della Final Eight di Coppa Italia affrontando Venezia. I campioni d'Italia in carica sono stati sconfitti in campio