BASKET "Nello spogliatoio parlerò soltanto io" Fiat, sulla panchina arriva Recalcati «Torino tornerà dove merita Non stravolgo il lavoro di Banchi» Carlo Recalcati "Non stravolgerò nulla La Fiat è un team di talento" Il decano dei coach al posto di Banchi: "Poter seminare mi rende orgoglioso Conosco bene Poeta, Mazzola, Vujacic e Washington lo volevo a Montegranaro'' Intervista DOMENICO LATAGLIATA La sala conferenze del Ruffini è tutta per Carlo 'Charlie' Recalcati: nessun rappresentante della società è al suo fianco, strano ma vero. «Non è scontato che debba essere sempre tutto uguale - spiega lui -. Si è deciso di fare così perché altrimenti ci sarebbero state troppe domande cui rispondere» Sorpreso di essere qui? «Decisamente. E' stato fatto tutto in poche ore. Non pensavo che Banchi si dimettesse, credevo il tutto potesse rientrare. Ringrazio il presidente Forni per avermi contattato e per la stima. Reciproca: quando lui era a Biella, zittì la parte di tribuna che mi stava insultando quando io allenavo Varese. Fu un gesto da galantuomo che mi è rimasto dentro». Cosa l'ha spinta ad accettare la sua proposta? «Torino è una piazza storica per il nostro basket e ha progetti pluriennali. Poter contribuire a seminare qualcosa mi inorgoglisce: il contratto ha durata fino a giugno 2019 e, se ci sarà reciproca soddisfazione, lo onorerò con piacere». Intanto eredita una squadra in salute, a differenza di quanto accade quando c'è un cambio di allenatore. «Ho valutato anche questo aspetto, certo. Il lavoro fatto finora è stato ottimo. Bisognerà proseguire su questa strada: non stravolgerò nulla, perché non c'è nulla da stravolgere e io non sono un caterpillar che spazza via tutto. Con il tempo, metterò qualcosa di mio che possa esaltare ancora di più quanto fatto da Banchi. Al cui proposito dico che immagino cosa stia provando, perché l'ho sperimentato sulla mia pelle: il mestiere di allenatore però è questo, pieno di alti e bassi» Ai tifosi, increduli, cosa vuole dire? «Di stare tranquilli, perché si è aggiunta una persona se- ria a un gruppo ai persone serie. Cercherò di dare loro soddisfazioni per riportare Torino dove merita. Mi aspetta un compito non facile, ma esaltante: ci saranno anche confronti con la gestione precedente, ma non posso farmi spaventare». Non la fa pensare il fatto di essere il quinto allenatore in tre anni e mezzo che siederà sulla panchina Auxilium? «Bisogna vivere il momento in cui ci si trova, quindi la risposta è no. Né si possono fare paragoni con altri tempi, pensando che fossero meglio o peggio: se si decide di ballare, si balla». AVenezia e Cantù lei ha avuto a che fare con patron a dir poco focosi e molto ' presenti' anche in spogliatoio: qual è il suo atteggiamento al riguardo? «Nel mio regolamento, l'unico legittimato a gestire lo spogliatoio è l'allenatore: lì dentro, lui può dire di essere il padrone. Se poi il presidente vuole par lare con la squadra, è il benvenuto a patto che rispetti tempi e modi» Che idea ha dell'attuale Fiat? «E' una squadra di talento, dal Dna prevalentemente offensivo. E' una constatazione facile, considerato anche che è stata capace di vincere partite in trasferta segnando oltre novanta punti. La difesa, in questi casi, difficilmente va di pari passo con il talento offensivo: l'intento è mantenere certe caratteristiche offensive limitando però i danni quando la palla ce l'hanno gli altri. Cercheremo di essere più competitivi a rimbalzo, specie difensivo». Se la sente di parlare di obiettivi? «Alcuni sono già stati raggiunti. Ma è ovvio che cercheremo di passare il turno in Eu-rocup, di fare bella figura in Coppa Italia e di raggiungere la miglior posizione playoff possibile». Conosce già qualcuno dei suoi nuovi giocatori? «Con Poeta (che lui chiama Peppiniello, ndr) siamo invecchiati insieme, perché era già venuto ai raduni in Nazionale quando giocava a Batti- paglia: gran lavoratore e idolo indiscusso. Con Mazzola sono stato due anni a Montegranaro: era una situazione non facile, a livello societario, ma ne venimmo fuori. Vuja-cic invece lo conobbi quando era un ragazzino, ai tempi di Udine. E Washington lo volevo a Montegranaro: lui però scelse Pistoia». Vujacic e Patterson hanno nel frattempo trovato il modo di convivere. «Possono entrambi recitare un ruolo importante, senza che uno annulli l'altro». Con la Nazionale che aveva appena vinto l'argento olimpico 2004, lei venne a Torino in occasione dell'Ali Star Game: che ricordi ha? «Meravigliosi. All'epoca la speranza era che in città tornasse una squadra di vertice. Adesso ce l'abbiamo e faremo il possibile per mantenerla a questi livelli». La carriera © ^m Da giocatore, Recalcati è stato una delle bandiere di Cantù, con cui ha vinto due scudetti (1968 e 1975), 3 Coppe Korac (1973, 1974 e 1975), tre Coppe delle Coppe (1977, 1978 e 1979) e un'Intercontinentale (1975). © ^m In Italia, è uno dei due soli allenatori ad aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse: Varese (1999), For-titudo Bologna (2000) e Siena (2004). Dal 2007 è membro dell'Italia Basket Hall of Fame. © ^m Da et della Nazionale, ha vinto l'argento olimpico ad Atene 2004 (miglior risultato di sempre eguagliato, dopo Mosca 1980), il bronzo agli Europei 2003 e l'oro ai Giochi del Mediterraneo2005. © ^m II 10 maggio 2015, guidando la Reyer Venezia, ha superato il primato delle 525 vittorie in panchina di Tonino Zorzi, diventando così il più vincente allenatore della serie A. Obiettivi? Cercheremo di passare il turno in Eurocup, di fare bella figura in Coppa Italia e la miglior posizione playoff 59 Ai tifosi dico di stare tranquilli, perché si è aggiunta una persona seria a un gruppo serio » Pil R.1H Prima volta Charlie Recalcati, ha 72 anni e da sempre è nel basket, prima come giocatore poi come allenatore È al primo incarico da capo coach a Torino \ 1 W FIR! 'r Tr ^ '"' w Stasera al Ruffini il Lietuvos I lituani hanno perso due gare su due ______In panchina si rivede Mbakwe ^m La 'prima' di Recalcati sulla panchina della Fiat sarà stasera, al Ruffini (ore 20.30) contro i lituani del Lietuvos Rytas, terzi in classifica nel proprio campionato con un bilancio di 15 partite vinte e 4 perse. Nella Top 16 di Eurocup, Torino ha finora battuto il Bayern Monaco e perso a San Pietroburgo contro lo Zenit: la squadra di Kurtinaitis (ex grande tiratore dell'al-lora Unione Sovietica) ha invece perso entrambi i match (contro Zenit e Bayern) e stasera darà il tutto per tutto per rimanere in corsa in ottica passaggio del turno. Pure la Fiat non potrà però permettersi passi falsi: in panchina, dopo cinque partite di assenza (bilancio di tre vittorie e due sconfitte), potrebbe rivedersi Trevor Mbakwe, ovviamente non al meglio ma comunque in progresso dopo i gua