LA DELUSIONE DI PASQUINI «Non abbiamo cattiveria dobbiamo riaccenderci» dall'inviato » MONTECARLO Adirato, confuso, forse anche un tantino sorpreso. A fine gara Federico Pasquini è un fiume in piena. Il coach non giustifica nessuno, tanto meno se stesso, e prova a dare una spiegazione razionale a quanto sta accadendo nello spogliatoio. La Dinamo poteva almeno picchiare, soprattutto nel terzo quarto, piuttosto che farsi umiliare? Poteva chiudere la partita con tutti i giocatori fuori per falli, anziché nessuno? «Sì, potevamo picchiare - risponde Pasquini -, ma quando non sei forte di testa non sei neppure in grado di fare un fallacelo che dimostri che almeno sei vivo. E tutto questo è successo contro la squadra peggiore che potessimo incontrare. Noi in questo momento siamo debolissimi a livello mentale, non abbiamo cattiveria e di questo mi assumo la responsabilità, sarà la prima cosa sulla quale lavorare ancora, di più e meglio di quanto fatto sinora. Devo ridare energia a questa squadra, che si è infilata in un tunnel ma che appena venti giorni fa, dopo Natale, aveva fatto un figurone a Venezia». La partita giocata in Laguna e persa in modo rocambolesco il giorno di Santo Stefano sembra lontanissima, così come le ottime prestazioni contro Avellino e Trento. «In questo momento devo essere razionale - ripete Pasquini -, devo pensare che il lavoro fatto sinora non sia tutto da buttare, e sono convinto che infatti non sia così. Abbiamo toppato clamorosamente due partite, quella con Capo d'Orlando e quella con Pesaro, e quest'ultima ci è costata la Final Eight. Non andare a Firenze è un fallimento, c'è poco da dire, ma in questi 5 mesi si sono viste tante cose buone. Le sconfitte con Murcia e Pesaro hanno lasciato il segno. Dobbiamo ricaricarci mentalmente, ci serve una scintilla che ci dia fiducia e ci permetta di ripartire. Devo assolutamente fare in modo che i miei giocatori resettino tutto, che riprendano a fare le cose che sanno fare con la massima fiducia». Poi a proposito della partita: «Monaco è una squadra forte, completa e molto carica. Non potevamo trovare avversaria peggiore, in queste condizioni. Abbiamo giocato 15' a buon ritmo, poi sono bastate un paio di palle perse per farci perdere completamente la fiducia e uscire dalla partita. Salvo solo una cosa: il fatto che nonostant