L'Openjobmetis vince e ritrova il suo pubblico Spettatori in ascesa per Varese che, grazie alle ultime vittorie, fa segnare un più 250 unità di media a gara. Ibiancorossi hanno ora il quarto pubblico più numeroso della serie A. Squadra che vince ritrova il suo pubblico Spettatori in ascesa basket Impennata al botteghino per Varese I successi su Cantù e Milano hanno avuto grande impatto sulla gente L'Openjobmetis vince anche al botteghino. Netta impennata nelle presenze al Pa-1A2A nel secondo scorcio della stagione 2017-18: le ultime 4 partite casalinghe ben oltre quota i quattromila paganti (record stagionale i 4393 del derby del 29 gennaio contro Milano) hanno fatto balzare Varese al quarto posto della classifica degli spettatori della serie A con 3963 spettatori di media. Un incremento di oltre 250 unità rispetto alle 5 partite casalinghe precedenti alla prima pausa per le Nazionali: dato che testimonia concretamente il crescente gradimento dei tifosi per la squadra "operaia" di Attilio Caja. Oggi i 3963 paganti di media sono appena sopra il dato finale del 2016-17 (chiuso a 3962 col rush finale delle vit- torie post Coppa Italia targate Caja); l'obiettivo è superare l'asticella delle 4000 presenze al termine dell'annata, anche se l'entusiasmo per il poker di vittorie pre-pausa rischia di stemperarsi con oltre 3 settimane di attesa per il prossimo impegno del 18 marzo contro Avellino. Però è innegabile il trend di crescita dall'inizio della stagione: rispetto ai 3550 spettatori dell'esordio casalingo contro Venezia, Ferrerò e compagni hanno saputo conquistarsi il consenso dei tifosi a suon di vittorie con scarti oceanici (il più 31 da record con Cantù ma anche i più 28 con Brescia e Trento e il più 23 con Capo d'Orlando). L'altro dato significativo riguarda la crescita dei biglietti staccati al botteghino: tolta la quota abbonati di 2701 tessere, i 1262 tagliandi medi delle 10 gare casalinghe del 2017-18 rappresentano il record dell'era post Indimenticabili. Il traino delle semifinali dell'era Vitucci che portò 3167 abbonati e l'effetto Pozzecco a quota 2933 nel 2014-15 produssero comunque meno biglietti venduti legati a risultati del campo non brillanti. Nell'attuale stagione, invece, la squadra ha saputo conquistare consensi grazie ai risultati sul campo: dopo la freddezza iniziale anche i ricavi al botteghino confermano il crescente appeal della squadra nei confronti del pubblico. Tutte riflessioni che rafforzano l'orientamento del club di piazza Monte Grappa di confermare Attilio Caja alla guida di Varese: la qualità del gioco espresso dai bianco-rossi sulla base di un sistema corale, anche senza un elemento che colpisca la fantasia dei tifosi (il classico "giocatore che vale il prezzo del biglietto"), ha progressivamente convinto il pubblico di fede biancoros-sa. Le imprese casalinghe contro Cantù e Milano hanno avuto un impatto notevole nell'immaginario collettivo dei tifosi: sono stati numerosi - non solo Gianmar-co Pozzecco su queste colonne dopo il derby contro l'EA7 - a paragonare la Varese 2017-18 alla prima Cagiva di Dodo Rusconi, che a metà anni '90 a Masnago recitava spesso il ruolo della "ammazza- grandi" contro le superbig dell'epoca. «Però noi non abbiamo Pozzecco e Me-neghin, e neppure Komazec» - eccepisce Attilio Caja quando gli viene citato il pa- ragone; ma oggi il tifoso di Varese, non potendo sognare lo scudetto, si accontenta di vivere emozioni forti a Masnago. Cosa che l'Openjob