IL protagonista Della Valle racconta la sua giornata particolare: «A mezzogiorno ero sdraiato su un lettino e non riuscivo a muovermi» «Non dovevo giocare e sono uscito in lacrime: avevamo più fame di loro» DA INFORTUNATO e quasi fuori gioco a fattore decisivo. Amedeo Della Valle non voleva perdere per nulla al mondo gara-3 contro lo Zenit e, dopo un pomeriggio di cure, è riuscito a mettere la sua firma nel finale per lo storico passaggio del turno. «Da quando siamo tornati dalla trasferta in Russia, non riuscivo nemmeno a camminare, stamattina (ieri, ndr) dopo due tiri in allenamento mi sono seduto, a mezzogiorno ero sdraiato sul lettino e non mi muovevo e ho chiamato il dottore per venirmi a prendere. Mi sono sottoposto a terapie per due-tre ore e con le iniezioni è andato via quella parte di dolore che mi ha permesso di giocare. Ovviamente il dolore c'era, ma la partita era troppo importante non ci ho mai pensato a non giocare. Alla fine sono uscito in lacrime perché la prima persona che ho visto dopo la sirena è stato proprio il dottore». Veniamo alla vittoria. Questo è un traguardo storico per la Grissin Bon. «Questa vittoria è del gruppo, non di un individuo, ma del gruppo in generale, dello staff, della gente che è stata incredibile. Abbiamo vinto perché obiettivamente abbiamo avuto il doppio della fame rispetto a loro, hanno un roster alto livello ma noi la volevamo vincere a tutti i costi». E che attacco! «Penso che fare 105 punti non sia una brutta cosa, ma non diciamolo a Max che voleva vincerla 5-4!