Mauri: «I tifosi? La strada è giusta Contro Milano puntiamo ai 5mila» Basket serie A. L'ad della Pallacanestro Cantù commenta i dati del pubblico nelle gare in casa Mattia Paganoni di Tic: «Siamo partiti zoppi ma l'affluenza sembra essere in costante aumento» FABIO CAVAGNA CANTÙ Duemilacinquecento e rotti (2.574 per la precisione) nelle sette partite casalinghe del girone d'andata, tremiladuecento e spiccioli (3.268 per l'esattezza) nelle quattrodelgirone di ritorno. Questi i dati - ne davamo ampiamente conto nell'edizione di ieri - del pubblico presente al PalaBanco-Desio agli incontri del campionato di serie Adella Pallacanestro Cantù. Numeripiuttostobassi se riferiti agli ultimi 15 anni del club, ma che certo sono in aumento rispetto a inizio stagione. Quando, in occasione dell'esordio interno -con gli Eagles a protestare fuori dalpalazzetto, invitando a non entrare - gli spettatori erano stati 1.214. Al di sotto dei duemila (L800) anche la puntata successiva contro Trento. Dal match seguente, quello con Venezia, non si sarebbe più scesi sotto i 2.500, con cinque sfide oltre i tremila. «Banca Intesa match-sponsor» «Dalla delicata situazione di partenza abbiamo compiuto significativi passi avanti - commenta l'amministratore delegato della societàbiancoblù, Andrea Mauri -. Ad assicurare la crescita continua aiutano indubbiamente le prestazioni della squadra ma pure il lavoro che quotidianamente portiamo avanti come club. Non nascondo che anche il nome delle avversarie stia contribuendo nel ritornoafavorirel'afflusso. Penso a Sassari, ad Avellino e, naturalmente, al derby con Varese. Un trend che mi auguro destinato a proseguire poiché la prossima avremo Torino e quella successiva addirittura Milano». Accennava al "lavoro" societario. Vuole entrare nello specifico? «Cistiamo muovendo supiùfron-ti - fapresente Mauri -, svolgendo un'opera assai capillare con le società sportive del territorio. E per territorio non intendo soltanto quello canturino ma pure quello che fa capo a Desio, a Monza e ad alcune zone dell'area milanese. Questo alfine di invogliare il pubblico più giovane a seguirci così da costruire quello che auspichiamo potrà essere il pubblico delfuturo. L'altro fronte sul quale siamo particolarmente attivi è quello che ci vede impegnati a "recuperare" tutti quei nostri appassionati che abbiamo perso per strada». L'ad dellaRed October fissa un obiettivo abreve scadenza