DOPO LA DISFATTA EUROPEA Sardara striglia la sua Dinamo «Mai più queste figuracce. E Pasquini resta intoccabile» Persa la Coppa Italia, fuori dalla Champions e fuori anche dall'Europe Cup, alla Dinamo restano solo i playoff scudetto. Il presidente Stefano Sardara ha tenuto a lungo a rapporto la squadra: «Non sono più disposto ad accettare queste cadute. Ai giocatori ho detto: adesso basta». E coach Pasquini non si tocca. Dinamo tra Jekyll e Hyde «Mai più queste figuracce» Sardara striglia il team dopo il ko in Francia e prima del match a Capo d'Orlando «Gli alti e bassi sono un problema di testa. Pasquini non si tocca e Hatcher resta» di Mario Carta » SASSARI lekyll e Hyde. Persa la Coppa Italia, fuori dalla Champions e fuori anche dall'Europe Cup alla Dinamo restano solo i playoff scudetto, che passano (anche) per la sfida di domani a Capo d'Orlando, dove i biancoblù giovedì sono volati direttamente dalla Francia. E dove il presidente Stefano Sardara ha tenuto a lungo a rapporto la squadra. Cosa succede, presidente? «Succede che per mezzo canestro abbiamo perso le Final Eight di Coppa Italia e il passaggio del turno in Champions, e per un canestro l'Europe Cup, e di queste l'ultima è l'eliminazione più sanguinosa. A 5" dalla fine, sopra di uno, un antisportivo e tre liberi a favore... ci sta di sbagliarne due, posso capirlo, ma quello che non accetto e che ho detto alla squadra è che con quella rovinosa rimessa abbiamo trasformato una sconfitta in unapagliacciata». Colpa di chi? «E' che a livello di testa non ci siamo ancora. Dal punto di vista tecnico tattico la squadra c'è, non vinci in casa di Murcia e Krasnoyarsk se non hai i numeri, contro due squadre che ora sono semifinaliste in Champions. E' un problema di concentrazione che va risolto... ieri, perché non sono più disposto ad accettare queste cadute». Eppure a perdere è la stessa Dinamo che ne ha dati una trentina a Milano. «Purtroppo sì. È un controsenso ma è così. Per un problema di testa e di concentrazione, non fisico né tecnico-tattico. E così rispondo anche a chi vorrebbe mandare Pasquini a casa: se non fosse capace, la squadra non avrebbe giocato mai bene, invece lo ha fatto». Cosa ha detto ai giocatori? «Ho detto: adesso basta. Dobbiamo capire che questo club ha una grande professionalità, che vive di entusiasmo e che quanto è successo non fa onore né al club né ai tifosi. Perdere ci può stare, ma non in quel modo. Il Le Portel ha meritato. Chi non va siamo noi, anche all'interno della stessa partita come all'andata: sotto di 12 e poi vinta di 17». Manca il risolutore nel finale, troppi ko nel punto a punto. «Sul filo di lana la vinci o la perdi, domenica Pierre ci ha portati in vantaggio nello scontro diretto su Cremona. E fatto è che al tiro decisivo non ci devi proprio arrivare, ed è un problema dell'intero gruppo che non deve concentrarsi sull'errore commesso ma su quel che c'è da fare. Prima avevamo la sindrome da sconfitta in casa, ora quella da sconfitta in trasferta. Serve un po' di equilibrio, altrimenti viviamo ogni partita successiva con l'acqua alla gola. Se perdi con Milano ci sta ma con Capo d'Orlando e con Pesaro non puoi, altrimenti ciao playoff». Sono a rischio. «Con gli stessi punti l'anno scorso eravamo nelle Final Eight e siamo arrivati in finale, con una vittoria in meno eravamo ai quarti in Champions, ma in campionato il livello si è elevato e bisogna lottare». Sarebbe un dramma. «Un dramma no, facciamo sport e non salviamo vite umane. Ma certo sarebbe un brutto cnlnn Ai racra77Ì Vin Hpttn rfip np_ gli ultimi due playoff non siamo andati bene e che ora l'obiettivo è ribaltare la stagione arrivando dove questa squadra può arrivare. Una squadra capace di tutto, in tutte le direzioni purtroppo». Hatcher sta deludendo. «Will rappresenta bene i punti di forza e insieme di debolezza della Dinamo. Se si accende è immarcabile, altrimenti... ma ha tirato a lungo la carretta con Bamforth, e a chi ha la memoria corta ricordo che anche Drake Diener e Logan ogni stagione avevano un mese nel quale rompevano il ferro». Acquisti in vista? «No, non ci stiamo proprio pensando. Più avanti non si sa, speriamo di non avere infortuni, si vedrà. Ma ora come ora al mercato non ci stiamo proprio pensando». Il progetto 2020 procede? «Aspettiamo il fondamentale ampliamento del palazzetto e intanto il nostro ufficio marketing fa già meglio di noi dirigenti: ha firmato un contratto con uno sponsor per il 2022». E per la squadra? Come vi comporterete con la formula del 6 italiani +6 stranieri? «Con le conferme già operate non ripartiremo da zero e questo sarà un vantaggio. Per gli altri dipende, bisognerà vedere come si incastreranno. Poi, Rullo e Bucarelli sono assolutamente già pronti mentre Tatù Ebeling forse ha bisogno di qualche momento in più». Solo sei stranieri in Europa? «No. Faremo uno sforzo e ne prenderemo uno in più, ma già con gli italiani l'anno prossimo alzeremo il nostro livello». Notiziario: Planinic ancora in dubbio per la sfida di domani Lunghissima trasferta per la Dinamo, che dopo il viaggio da Sassari a Le Portel, nella costa nord occidentale della Francia, giovedì ha raggiunto Palermo. Lunghe ore di volo e di pullman, compreso quello che da Palermo in due ore ha portato il gruppo a Capo d'Orlando dove domani si gioca una partita decisiva in chiave playoff, come tutte quelle che verranno d'ora in poi. Ieri la squadra ha svolto un allenamento unico con all'ora di pranzo, per cercare di ottimizzare il recupero. Anche oggi un unico allenamento, alla stessaora. Il morale non è altissimo, lasquadra dopo la prova con Cremona non si aspettava il tonfo ma la lunga chiacchierata con il presidente Sardara è servita da stimolo. Per il resto, squadra al completo anche se sono da verificare le condizioni di Planinic, che contro il Le Portel ha risentito di un problema muscolare. Verrà valutato oggi, (mac) Il presid