L'INTERVISTA MARCOSODINI. Capo allenatore Pallacanestro Cantù «Il top della stagione il palazzetto gremito nel match di ritorno con Milano» «QUALE IL MIO FUTURO? NONMIVADIPARLARNE MANON HO RIMPIANTI» FABIO CAVAGNA li nutile suonare qui, non vi aprirà nessuno, il mondo l'abbiam chiuso fuori con il suo casino". E ancora: "È inutile chiamare, non risponderà nessuno. Il telefono è volato fuori giù dal quarto piano". Quasi 40 anni fa, era il 1979, Adriano Celentano cantava "Soli", brano dal quale abbiamo estratto questi due passaggi per simboleggiare come coach Marco Sodini si ponga ora all'esterno rispetto a richieste tendenti ad avere indicazioni circa il proprio futuro. O meglio, l'allenatore viareggino della Pallacanestro Cantù laporta d'ingresso della propria abitazione la apre e alle chiamate sul proprio smartphone risponde, ma non per parlare di ciò che sarà. «Non comment, non mi va di parlarne e da qui non si transige» fa sapere con il garbo che lo contraddistingue ma pure con altrettanta risolutezza. Comunque ci si prova. Chechancecisonocheleisiailcapo allenatore di Cantù anche la prossima stagione? Non mi presto al giochino delle percentuali. Ma ai tifosi - e sono tanti - che le chiedono di restare che si sente di rispondere? Che loro, così come voi, lo sapre- te dopo che sarà la società ad averlo saputo e che ora sarebbe ingiusto aggiungere altro. E quando sarà, allora? Tempi e modi saranno ragionevoli. E non saranno lunghi. Ok, procediamo oltre. Qual è stato il top della stagione canturina? La partita di ritorno di regular season con Milano con il palazzetto completamente pieno. Il f lop? Di flop non ne ravviso. Come potrebbero essercene stati in una squadra che partiva ultima e si è piazzata settima? La gioia? La prima partita da capo allenatore davanti ai miei genitori. Il vanto, ciò di cui più andare orgoglioso? Il 18 maggio 2018 esiste ancora la Pallacanestro Cantù. La soddisfazione? Ciò che abbiamo saputo combinare in Coppa Italia a Firenze. Il rimpianto? Preferisco avere rimorsi che non rimpianti. E infatti di rimpianti non ne ho. La recriminazione? Nessuna. Dei singoli giocatori, la conferma in positivo rispetto alle attese? Non c'è nessun mio giocatore dal quale non abbiapensato di aver preso più del 200% e che non mi abbia dato quello che mi aspettassi. Tutti quanti, dal primo all'ultimo. E dunque non c'è stata neppure una sorpresa? 10 non mi sorprendo del fatto che i giocatori mi diano tutto quello che possono. Se non lo fanno, allora vuol dire che è colpa mia Ho sempre agito così e quindi la valutazione di cai-attere strumentale rispetto alla valutazione singola è qualcosa che non mi ha mai interessato. Ed è forse per questo motivo che i giocatori che hanno giocato per me, a qualsiasi livello e a livelli diversi, hanno sempre dato l'impressione di aver ben distinta la differenza tra vincere e perdere. 11 ricordo? Negli occhi il PalaBancoDesio gremito in quella famosa partita di ritorno con Milano, nella testa il PalaBancoDesio vuoto. L'uno è stato a fine stagione, l'altro all'inizio. È questo passaggio da vuoto a pieno che mi riempie l'anima. Playoff,quarti di finale: Milano-Can-tù 3-0. È l'esito reale? Hai voglia... None'stato un momento all'interno di quelle tre partite nel quale se qualcosa fosse andato in maniera diversa voi avreste potuto vincere? Un attimo, insomma, che avrebbe potuto cambiare le sorti di una di queste tre gare? No. Milano ha dimostrato in maniera molto obiettiva di essere superiore. Anche nella terza partita a casa nostra, eravamo sotto di 16 all'intervallo... Bisogna essere onesti. Tecnicamente parlando al di là del fatto che siamo riusciti a non mollare sino in fondo pur con giocatori stremati, non c'è stato modo di impensierirli veramente. Ritienesia ineluttabile la fi naie Venezia-Milano? Non ne sono sicuro al 100% perché il tasso di fisicità che mettono sul campo Brescia e quella che resterà tra Trento e e Avellino non è quello che potevamo mettere noi o Cremona. Forse un po' di più Varese, ma su una serie di cinque partite sarebbe stata a sua volta deficitaria. Venezia e Milano sono le favorite ma non è detto che non ci possa scappare la sorpresa. M i lano contro Brescia, Venezia contro Trentoo Avellino: quale semifinale si presenta più aperta? Brescia ha una consapevolezza di sé e giocatori molto tecnici oltre ad avere una profondità (tanto che deve di volta in volta fare turnover) che le permette di avere soluzioni di tipo diverso da quelle che ad esempio potevamo proporre noi. Ed è molto tattica. Dipenderà molto da come si indirizzerà la serie, perché se Milano parte forte e va 2-0 come con noi, credo non sia possibile per chiunque recuperare. E sull'altro fronte? Dall'altra parte, Venezia sta producendo una gran pallacanestro e inciderà molto quanto si allungherà la serie tra Trento e Avellino nei quarti. Se giochi cinque partite non è la stessa cosa di averne giocate e tre e aver potuto riposare. Il condizionamento è dato anche da questo. Una simpatica espressione di