La federazione prima non partecipa al bando poi protesta per la scelta del basket "Folle Palavela senza ghiaccio, faremo eventi" IL CASO OSCAR SERRA Il Palavela non ha un futuro per il ghiaccio. E il grido di dolore delle società e della federazione arriva fuori tempo massimo. Nello scontro tra una tradizione da rinverdire, l'eredità olimpica da preservare, una vocazione da rilanciare e dall'altra più prosaicamente un progetto e una società solida pronti a investire sul futuro, ha vinto la seconda. La prospettiva del pattinaggio artistico e le altre specialità di rimanere fuori dal palazzo olimpico per lasciare il posto all'Auxilium Fiat di basket che lì, dalla prossima stagione, disputerà le partite casalinghe di campionato e coppa, è concreta e imminente. La trattativa con i gestori a fine mese darà i suoi frutti. La mediazione impossibile I vertici della Federazione sport ghiaccio cercano in questa manciata di giorni una mediazione: «Sarebbe folle lasciare fuori il pattinaggio» dice il presidente, appena riconfermato, Andrea Gios. Sarà, ma è quel che sta per Il grido d'allarme fuori tempo di un movimento che conta 1500 iscritti succedere. Parcolimpico (la società che gestisce il Palavela) e Fiat Torino stanno per firmare un accordo quinquennale che trasformerà l'impianto nella casa della pallacanestro. Laddove nel 2006 si esibivano Carolina Kostner e Evgeni Plushenko, dall'anno prossimo ci saranno i giganti della palla a spicchi. Il tesoretto olimpico Secondo Marco Bellion, presidente della Federghiaccio piemontese e numero due della Fondazione XX Marzo, che gestisce le risorse del tesoretto olimpico «è necessario trovare il modo per rendere compatibili le due discipline, come succede in altre parti del mondo». Un adeguamento strutturale in grado di rendere davvero polifunzionale il palazzo di via Ventimi -glia. In settimana il pattinaggio, nel weekend la pallacanestro. Fantascienza? Di certo bisognerebbe intervenire stanziando risorse fresche (non meno di un milione) e adeguando strutturalmente e tecnologicamente il Palavela. «Ci sono ottanta milioni di eredità olimpica sbloccati da una legge del 2012 - prosegue Bellion - potremmo attingere da lì». Ipotesi suggestiva Per un progetto esecutivo la strada è lunga e il tempo inesistente . Le società dovranno ridurre la propria attività che oggi coinvolge circa 1500 iscritti ai corsi, tra amatori e agonisti, tra cui un'olimpionica, Giada Russo, e altri atleti di futuro avvenire. C'è sempre il PalaTaz-zoli, ma è un po' poco per un movimento di queste dimensioni e in continua crescita. Convivenza improbabile Che fare? Da Parcolimpico fanno sapere di essere pronti a valutare delle proposte che a oggi, però, non sono arrivate. Intanto, con le condizioni attuali, la convivenza appare improponibile: ci vorrebbe alme- no un giorno e mezzo per modificare l'allestimento dal ghiaccio al basket e viceversa, calcolando una partita casalinga ogni due settimane più le coppe ed eventuali turni infrasettimanali il gioco non varrebbe la candela, oltre a essere un costo di cui qualcuno dovrebbe farsi carico. L'occasione sfumata Eppure il mondo del ghiaccio la sua occasione l'aveva pure avuta e non se l'è giocata benissimo. L'anno scorso, infatti, una gara avrebbe dovuto affidare a un soggetto terzo la gestione degli spazi: si presentarono tre società ma secondo la commissione giudicante nessuna di loro aveva la solidità necessaria per poter gestire quell'attività e così non se ne fece nulla. Nel bando successivo si presentò l'Auxilium Fiat che aveva i requisiti e se l'è aggiudicato. L'ultimo assalto Il presidente federale Gios prova a sfoderare un'ultima carta. «Chiederò un incontro ad Ap-pendino e dirò che la Federazione è pronta a rilanciare Torino portando grandi eventi nazionali e internazionali. C'è un progetto di allestire una squadra professionistica di hockey tra Torino e Milano. Abbiamo delle idee». Purtroppo fuori tempo massimo.  © F'. t-V:Nr;-^i"'ii