La Fiat accelera, dopo White c'è McAdoo DOMENICO INTAGLIATA In pochi giorni, la Fiat ha accelerato. Sul mercato, ovvio. Così, come già anticipato, Royce White è diventato il primo americano della squadra che verrà. Sulla carta, giocatore che non si discute essendo stato indicato da Houston nel 2012 come sedicesima scelta assoluta. La sua storia è ormai nota: il giocatore, fin da ragazzino, ha sofferto di attacchi di panico che ne hanno penalizzato la carriera. Si è anche messo spesso di traverso rispetto ad alcuni modi di fare della Lega cestistica più importante del mondo, con il risultato di doversi poi ricostruire una verginità in Canada, dominando il primo anno (vittoria del campionato) e facendo bene pure nel secondo (25.4 punti di media) ma chiudendo l'annata in anticipo a causa di una squalifica per undici giornate. Coach Larry Brown ha però deciso di fidarsi e i 150.000 euro che chiama il suo contratto paiono il giusto compromesso tra la speranza ai avere messo a segno un colpaccio e una certa dose di azzardo: di sicuro i suoi sono 204 cm di talento purissimo e, se Torino riuscirà a gestirli, diventeranno quasi illegali per la nostra serie A. Vicino a canestro, White potrebbe avere come compagno James Michael McAdoo, due volte campione Nba con Golden State, lo scorso anno a Phi-ladelphia e poi in GLeague: 26 anni, 206 cm, è anche parente di 'quel' Bob McAdoo che ha dipinto basket prima in Nba e poi in Italia con Milano e Forlì. Cotton vicino alla firma Giorni caldissimi, allora, sono altri tre nomi ritenuti vicini alla firma: il primo - a ore l'ufficialità - è Tekele Cotton, il secondo Tony Carr e il terzo Tra Holder. Cotton è un esterno di 25 anni, uscito da Wichita State nel 2015 (7.4 punti con il 44% da due e il 34 da tre, 3.4 di balzi e due assist) e poi per due anni in Germania con il Ludwisburg con cui ha segnato 9 punti di media e servito due assist a match. Giocatore di sistema, sulla carta è il prototipo dell'identikit ricercato da Brown. Corte spietata a Carr Quanto a Carr, è appena stato scelto con il numero 51 dai New Orleans Pelicans con cui sta anche giocando la Summer League (7 punti e 3 assist di media) : prodotto di Penn State, nel suo secondo e ultimo anno di College ha segnato 19.6 punti di media con anche quasi 5 rimbalzi e altrettanti assist: esplosivo, più guardia che playmaker di 196 cm, classe 1997, ha il talento del giocatore da piani alti. Se accetterà l'apprendistato di almeno una stagione con un coach come Brown, la Fiat 'rischierà' di essersi portata a casa un giocatore su cui anche in Nba sono pronti a scommettere: «Il basket è la mia vita - ha dichiarato di recente -. Non faccio molto altro rispetto al giocare e pensare pallacanestro». Cechi su Holder Infine, Holder: