BASKET DILETTANTI SERIE C SILVER GRAZIE ESPOSITO «A IMOLA HO LAVORATO CON ENZO: MI HA FATTO CAPIRE TANTE COSE» Mancin, emozione doppia «Vado a casa di Belinelli» «I progetti della Vis Persiceto mi hanno conquistato» ra cestistica. Vista la grande riconoscenza nei miei confronti voglio ripagare questa fiducia». L'anno scorso un settimo posto nell'anno da matricola. Ora? «Il club vuole raggiungere i playoff per fare qualcosa in più rispetto Amarcord Fortitudo «Sono cresciuto con quei colori e ho avuto la possibilità di giocare con la prima squadra» all'anno scorso, ma se non dovessimo riuscirci non sarebbe una tragedia. La cosa che hanno messo davanti è la crescita graduale, un passo alla volta». E' tutto nuovo per lei? «Conosco bene Filippo Albertini, abbiamo fatto le giovanili in Fortitudo e siamo rimasti in contatto in tutti questi anni. Conosco di fama Denis Tomesani e Marcello Coslo-vi. Sul mio conto posso dire di essere una persona tranquilla e sono certo non avrò difficoltà ad ambientarmi. Il gruppo sarà essenziale per portare risultati». Ha citato tre giocatori di grande spessore, che con lei diventano quattro. «La squadra è interessante, poi concorreranno tanti fattori e questo discorso potrebbe non essere valido a gennaio, visto il campionato competitivo che giocheremo. La base è molto solida». Come la ricorda la stagione in Fortitudo? «Per me è stata un'annata-regalo, un dono a chiusura della carriera ESPERIENZA Alessandro Mancin (al centro) in maglia Fortitudo Giacomo Gelati ¦ Bologna PER UN ATTIMO il suo allenatore e compagno di squadra è stato Vincenzo Esposito, un anno più tardi ha conquistato l'A2 con la Fortitudo. Oggi il centro Alessandro Mancin, classe 1986, entra in punta di piedi sul campo della Vis Persiceto e apre il suo bagaglio di storie per iniziare la nuova avventura in bian-coblù, nella casa di Marco Belinel- li. Mancin, com'è nato l'accordo con la Vis Persiceto? «Ci siamo sentiti finita la stagione con Quistello, C Silver lombarda. Mi hanno subito colpito per l'idea di progetto e mi hanno presentato una realtà solida che ha sempre lavorato sul vivaio. Sapevo di Marco Belinelli e per me è un onore arrivare qui. La cosa mi ha stimolato e sono riuscito a incastrare gli impegni di lavoro con questa nuova awentu- da semiprofessionista. Mi è dispiaciuto non giocare gli ultimi tre mesi per via di un acciacco, ma è stato indimenticabile, ho la pelle d'oca ogni volta che ci penso. Questo perché quando ero nelle giovanili vedevo le partite di campionato ed Eurolega con gli occhi di un bambino che sogna a occhi aperti. E quando sono diventato un giocatore mi sembrava irreale. Lo racconterò a figli e nipoti». Un anno prima si è fatto le ossa con Vincenzo Esposito all'Andrea Costa Imola. «Mi sento un privilegiato ad aver lavorato con lui, malgrado l'annata culminata con la retrocessione. Ho conosciuto un professionista straordinario e mi sono reso conto che per arrivare a certi livelli non serve essere bravi, ci vuole una personalità di un certo tipo». Bologna-Imola due realtà molto calde. Conosce la Curva Roboris della Vis Persice- fo? «Me ne hanno