Basket II et Sacchetti «Il PalaDozza trasforma il tifo nel sesto uomo» BASKET IL CT AZZURRO SACCHETTI CENTO AL PALASAVENA: SARANNO TRE LE SQUADRE AL VIA ANCHE IN PASSATO CI SONO STATE ESPERIENZE ANALOGHE: LA CONFERMA DI UNA PIAZZA SPECIALE CHE IMPAZZISCE PER I CANESTRI UN FATTO CHE CI RIPORTA Al PIONIERI DELLA PALLA AL CESTO «Bologna è una città unica Vive per la pallacanestro» Passione «Il pubblico riempie sempre il PalaDozza» Massimo Selleri ¦ Bologna «BOLOGNA è stato uno snodo particolare per la mia carriera di giocatore - dice il et della nazionale Meo Sacchetti - il tutto grazie a Ettore Zuccheri che ha tentato di impostarmi da guardia. Ricordo che mi portava a correre nei sotterranei del PalaDozza dove c'era la pista di atletica per cercare di aumentare la mia rapidità. E' stato un passaggio importante perché ha cambiato il mio modo di giocare». Oggi come allora in città e nei suoi dintorni ci saranno tre squadre tra serie A e A2. Cosa ne pensa? «Bologna ha una passione unica per la pallacanestro, anzi vive di pallacanestro. Io mi ricordo che quando noi giocavamo il sabato con il Gira, i tifosi delle altre saua- dre ci venivano a vedere perché la voglia di basket è sempre stata tanta. Ha passato dei periodi non belli, ma io sono andato a vedere una partita tra la Fortitudo e Casale Monferrato e ho visto il PalaDozza pieno. E' uno degli impianti più belli dove giocare, sia che giochi in casa sia che ci si venga da avversario». Con la nazionale il 14 settembre giocherete al PalaDozza. Avrete bisogno di quella passione? «Io ho sempre pensato che la squadra debba trasportare il pubblico e nel nostro caso il pubblico sarà una parte importante. Sono i giocatori in campo che devono cercare di accendere i tifosi. Il PalaDozza è un impianto dove il calore del pubblico ha un impatto sulla partita». Il massimo campionato non sente la mancanza di Fortitudo, Treviso e Udine? «Chi si è guadagnato il diritto di giocare la serie A la vuole giocare fino in fondo. Capisco chi dice che ci sono piazze di 5 mila persone in serie A2 che dovrebbero salire, ma noi non siamo la Nba, ma siamo ancora ancorati all'aspetto sportivo». La serie A2 è una buona palestra per i giovani italiani? «Sì, ma il passo verso la serie A è molto lungo e non tutti sono riusciti a farlo: resta il fatto che è una esperienza molto importante». Ci dipinge il prossimo campionato di serie A? «Nessuna squadra può avvicinarsi alla struttura di Milano e sulla carta si pensa sempre che loro possano ammazzare il campionato, poi scopri che sul campo realtà come Trento o Venezia si avvicinano. Milano facendo l'Eurolega e volendo fare meglio rispetto agli altri anni potrebbe sottovalutare il campionato, almeno nella prima parte». Da allenatore è più soddisfatto per lo scudetto di Sassari o per la salvezza di Cremona? «Nessuno pensava che Sassari potesse arrivarci: eravamo quinti e credo che nella storia della pallacanestro sia stato un qualcosa di unico. Con Cremona abbiamo disputato un'ottima stagione ma abbia- mo sfruttato anche le difficoltà degli altri». Cosa percepisce della Virtus? «Ha cambiato l'allenatore e bisogna vedere che squadra allestirà. Per tradizione e forza economica è una tra le prime 5-6 squadre del campionato». (9 RIPRODUZIONE RISERVATA CARIO Meo Sacchetti, il coach della nazionale italiana (Ciamillo) ¦ i Come ai tempi del Gira le due anime di BaskeCity sosterranno la Benedetto XIV ¦¦ Piazza Azzarita e la sua passione po