Basket Torino convince il nipote di McAdoo Pressing per strappare l'ok a Morris PERSONAGGI DOMENICO LATAGLIATA Doo doo, McAdoo». Con la doppia 'o' che in inglese si pronuncia 'u'. Era l'incitamento riservato a Robert Alien - detto Bob - McAdoo, stella di primissima grandezza del basket Nba e poi anche italiano, avendo vestito a fine carriera le maglie di Milano, Forlì e Fabriano. Di qui a qualche settimana i tifosi della Fiat potranno fare proprio lo stesso ritornello, avendo ieri la società ufficializzato l'ingaggio di James Michael McAdoo, nipote del più celebre Bob: 25 anni compiuti a gennaio, 206 cm, comporrà il reparto lunghi giallo-blu insieme a Royce White, Marco Cusin e David Okeke, sempre che quest'ultimo abbia superato i problemi di aritmia cardiaca che lo hanno costretto a fermarsi a inizio gennaio. Inutile sottolineare che il talento del McAdoo torinese sia pari a quello dello zio, davvero immarcabile anche ai piani più alti del basket a stelle e strisce. Curriculum a stelle e strisce Però, il buon James arriva da queste parti con un discreto curriculum e con due 'anelli' vinti in compagnia di Steph Curry e dei Golden State Warriors. Per lui, nel complesso, ci sono state 111 partite disputate in Nba, con 7.9 minuti di media, 3 punti e 2 rimbalzi: un gregario di quelli utili sempre, pronto a scoprire il mondo del basket europeo e italiano nello specifico. Dove potrà certamente incidere di più dal punto di vista realizzativo, formando una coppia sulla carta ben assortita con Royce White: tra i due, quest'ultimo è certamente il più talentuoso, con parecchi punti nelle mani e una fisicità sulla carta difficilmente arginabile. 'Doo Do-o', che coach Brown ha indicato come giocatore da prendere fin dai suoi primi giorni torinesi, ne sarà il fidato scudiero, pronto a ritagliarsi anche spazi da protagonista: dopo l'esperienza con i Warriors, il neo giocatore della Fiat ha poi avuto un'esperienza con i Philadelphia 76ers, terminando poi la scorsa stagione in G-League con i De-laware 87ers. Carr e Older vicini Detto del reparto lunghi, prossimamente arriveranno le ufficialità anche di Tony Carr (guardia, appena scelto con il numero 51 da New Orleans), Tra Holder (play, 22 anni, da Arizona State con cui ha segnato 18 punti e servito 3.4 assist di media) e Tekele Cotton (esterno di 25 anni, due anni in Germania e l'ultimo saltato per infortunio). Il sesto e ultimo americano sarà infine quasi certamente Jay-len Morris, visto che l'ex triestino Javonte Green pare avere accettato la corte dei montenegrini del Mornar Bar: 23 anni a settembre, ala piccola di 196 cm, Morris la scorsa stagione ha assaggiato l'Nba nella parte finale di campionato grazie agli Atlanta Hawks: 6 match giocati, 16.3' di media, 4.7 punti e 2.7 rimbalzi. Anche per lui si tratterebbe insomma della prima esperienza nel basket europeo e italiano. Il giovane Guaiana Tutti necessiteranno quindi di un periodo di ambientamento - si spera il meno lungo possibile - per mostrare il proprio talento, con i vari Poeta, Delfino e Cusin chiamati a fare loro da chioccia e da guida. Al gruppo si unirà anche Vincenzo Guaiana, classe 2000, in arrivo da Trapani.